Cevio fa i conti con l’alluvione: saldate fatture per due milioni

Due milioni, franco più o franco meno. Questo l’ammontare dei pagamenti che il Comune di Cevio ha finora effettuato per le prime opere di ripristino dei danni causati dalla devastante e tragica alluvione del 29 e 30 giugno 2024. «La cifra aggiornata comprende le fatture saldate in questi ultimi giorni dell’anno per circa 200 mila franchi», spiega al CdT la sindaca Wanda Dadò. Era stata proprio lei in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale a fornire delucidazioni riguardo ai costi totali fin qui sostenuti affinché nel capoluogo della Vallemaggia, Bavona compresa, si potesse tornare ad una certa normalità. Quindici giorni fa la sindaca, rispondendo ad un’interpellanza di Renata e Marco Bonetti (Paese Libero ’24) aveva parlato di fatture per 1,8 milioni. Ora se ne sono aggiunte altre e la cifra è dunque salita a circa 2 milioni. I pagamenti eseguiti sono serviti innanzitutto a coprire i costi per gli interventi d’urgenza nei giorni immediatamente successivo l’evento. Ma anche per il ripristino della sorgente del Chiall, nonché la progettazione e l’esecuzione, prima, dell’acquedotto provvisorio, poi, di quello definitivo da Fontana a Cavergno. Non da ultimo sono stati versati i fondi necessari per l’avvio del progetto di ricucitura del paesaggio nel comparto di Fontana, Bosco e Mondada devastato dall’enorme frana di 300.000 metri cubi di detriti e massi scesa lungo l’alveo del torrente Larecchia.
Opere parzialmente sussidiate
Per far fronte ai pagamenti, il Comune ha potuto contare sull’anticipo di 1 milione sui contributi previsti da Alpinfra, l’associazione che sostiene gli enti locali svizzeri di montagna. Si è inoltre fatto capo alla linea di credito di 1 milione garantita dal Cantone. Non sono ancora state utilizzate le donazioni che ammontano a 3,7 milioni. Da rilevare che con l’approvazione da parte del Gran Consiglio del messaggio cantonale per l’aiuto straordinario, la maggior parte delle opere di ripristino sono diventate parzialmente sussidiabili.
Parecchi cantieri aperti
Oltre a quelle citate, si sta lavorando alla ricostruzione della passerella di Cavergno ed in gennaio si avvieranno le opere di ripristino del ponte di San Rocco. Con il cantiere del nuovo ponte di Visletto verrà ripristinato il collegamento dell’acquedotto verso sud fino a Riveo. Il ripristino della strada della Bavona e le principali opere di sicurezza sono seguite dall’omonimo consorzio nel quale il Comune è presente con una quota del 30%. Il grosso dei lavori, ancora da pianificare nel dettaglio, riguarderà le opere di premunizione che saranno realizzate sulla scorta dei piani dei pericoli naturali.
Dieci anni di attesa per le nuove scuole
A Cevio non si pensa solo alla ricostruzione di quanto andato distrutto a causa dell'alluvione. Guardando avanti, oltre all'importante progetto del Lido Alpino, non ci si è dimenticati delle Scuole elementari. La nuova sede, di cui si discute da anni, non sarà tuttavia realtà né a breve, né a medio termine. Per il trasloco di allievi e docenti dalle attuali aule di Bignasco e Cavergno in uno stabile di nuova costruzione ci vorranno infatti almeno dieci anni. E questo sia se si dovesse decidere di edificarle nel medesimo comparto dove era previsto il progetto allestito dal Patriziato di Bignasco che è poi stato bocciato in votazione popolare, sia se si optasse invece per una soluzione condivisa con il Cantone nel futuro edificio che verrà costruito nel comparto delle Scuole medie. Un’opzione, questa, che è già stata discussa durante diversi incontri con la Sezione della logistica e il pianificatore del Comune. Dalle discussioni è emersa, come detto, la possibilità di integrare le aule ed i servizi per le Elementari nello stesso comparto.
Varie opzioni sul tavolo
In una recente riunione tra una delegazione del Municipio e la direttrice del Dipartimento dell’educazione, cultura e sport Marina Carobbio Guscetti, accompagnata dai responsabili delle sezioni delle Scuole medie e delle Scuole comunali, è stata palesata da parte di tutti una grande apertura verso questa possibilità. E questo nell’ottica, come avviene anche in altre regioni del Ticino, di favorire la collaborazione e il contenimento dei costi sia per il Cantone sia per i Comuni, oltre a sostenere i cambiamenti attualmente in corso nella didattica scolastica. Il Municipio, ha riferito la sindaca Wanda Dadò al Consiglio comunale, attende ora di ricevere una conferma che permetta di valutare i costi di un eventuale affitto o di partecipazione all’edificazione. Per ridurre i tempi vi sarebbe la possibilità, assieme agli uffici cantonali, di individuare sistemazioni transitorie in spazi messi a disposizione già negli anni precedenti al completamento dell’edificio delle Medie. Si potrebbero inoltre valutare soluzioni temporanee per le aule negli stabili di Cavergno e Bignasco.
