Rilancio

Cevio si tuffa nelle piscine del Lido Alpino

Luce verde al credito per la progettazione definitiva della struttura balneare dal costo stimato in 9 milioni franchi – Sostegno assicurato da tutti i Comuni valmaggesi – Approvata anche la realizzazione a Bignasco di una palestra all’aperto
Le prime nuotate sono previste tra il 2030 e il 2031 © www.lidoalpino.ch
Spartaco De Bernardi
13.12.2025 06:00

Cevio può tuffarsi nel Lido Alpino Vallemaggia. Se non ancora nelle due piscine coperte, quantomeno nella progettazione definitiva della struttura balneare la cui realizzazione è prevista a Bignasco. Giovedì sera il Consiglio comunale del capoluogo valmaggese ha infatti approvato all’unanimità il credito di 750 mila franchi per l’affinamento della proposta risultata vincitrice del concorso pubblico indetto cinque anni fa. Affinamento che servirà a capire se il progetto è sostenibile dal punto di vista finanziario. E se il Lido Alpino potrà essere effettivamente realizzato con un investimento che oggi è stimato in 9 milioni di franchi. Un aspetto, questo, che è chiaramente riportato nel messaggio con la richiesta del credito di progettazione e che giovedì sera è stato ribadito dall’Esecutivo. Con una novità dell’ultima ora: tutti i Municipi della Vallemaggia, ha annunciato la capodicastero Edilizia pubblica e privata Dusca Schindler, hanno sottoscritto un accordo relativo all’impegno ad assumere il 50% del disavanzo annuo del Lido Alpino fino ad un massimo di 100.000 franchi.

© www.lidoalpino.ch
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Accordi e impegni

Tale accordo può essere dunque di buon auspicio per la riuscita dell’operazione unitamente a quello di principio del Cantone per il finanziamento della metà dei costi dell’opera. E a proposito di costi, «il Municipio si è attivato per raccogliere tramite donazioni l’intero importo ad oggi scoperto, ovvero 3,4 milioni (dedotti i contributi di vari enti e fondazioni, ndr.), al fine di diminuire l’onere del finanziamento e ridurre in questo modo i costi di gestione corrente e, di conseguenza, il disavanzo annuo dell’infrastruttura», ha ancora spiegato la municipale Dusca Schindler. Sempre al riguardo di accordi, è stato rammentato che il Dipartimento educazione, cultura e sport ha già sottoscritto l’impegno a utilizzare la nuova infrastruttura balneare per le lezioni di nuoto con le classi dopo la prevista chiusura della piscina delle scuole medie. La Fondazione AVAD ha dal canto suo formalizzato l’interesse a utilizzare il Lido Alpino per i trattamenti terapeutici che riguardano sia i pazienti degenti, sia quelli ambulatoriali.

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Dubbi sui costi di gestione

Se la sostenibilità del progetto sarà verificata nella fase di progettazione definitiva, qualche dubbio vi è sui costi di gestione, valutati in 200 mila franchi annui. A sollevarli sono stati Renata e Marco Bonetti (Gruppo Paese Libero ’24), secondo i quali tale cifra è sottostimata se confrontata con quella di 50/100 mila franchi per la vecchia piscina, che restava aperta solo due o tre mesi all’anno. Un raffronto fra le due strutture non è possibile, ha ribattuto ancora Dusca Schindler, la quale ha affermato che i costi di gestione del Lido Alpino sono stati stimati da professionisti del settore.

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Sport «en plein air»

Con due soli voti contrari, il Legislativo ha dato luce verde anche alla realizzazione di una palestra all’aperto, sempre a Bignasco. L’opera, dal costo di 82 mila franchi, è interamente finanziata da donazioni, tra cui quelle di 37.000 franchi della Croce Rossa e di 20 mila franchi del Rotary di Lugano. Quest’ultima è frutto dei proventi della manifestazione di nuoto inclusivo «Bracciate aperte». Manifestazione, ha annunciato la sindaca Wanda Dadò, che il presidente del Rotary di Lugano Ivo Foletti è intenzionato ad organizzare nel 2030 o nel 2031 al Lido Alpino Vallemaggia.

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