Ambiente

Come Google Maps ma per il verde pubblico

Lugano si è dotata di uno strumento che analizza come si comportano gli elementi naturali presenti nelle aree urbane – Volete sapere quanta CO2 trattengono le piante del Ciani?
Valentina Coda
25.07.2022 06:00

Passeggiando per un qualsiasi parco cittadino, difficilmente a qualcuno verrebbe in mente di chiedersi quanta CO2 viene accumulata in quello spazio verde oppure che effetto possono avere gli alberi, ad esempio, sulla qualità dell’aria. Eppure, se tralasciassimo il punto di vista puramente estetico, quantificare i benefici del verde urbano può offrire un vero e proprio servizio alla popolazione. Facciamo un esempio. In tutta l’area del Parco Ciani sono presenti 5.679 piante. Di queste, 476 sono state studiate per quantificare i benefici naturali sulle persone. Bene, in un anno queste piante hanno trattenuto diciassette tonnellate di CO2, assorbito cinquantanove chilogrammi di particolato (per i profani un insieme di composti dannosi formati da un miscuglio di sostanze naturali e gas di scarico delle auto) e risparmiato tredici megawattora di energia elettrica grazie al raffrescamento dell’area. Uno degli aspetti curiosi risiede nella possibilità, data a chiunque, di sapere esattamente quali benefici hanno portato e stanno portando tuttora tutti gli elementi verdi presenti nelle immediate vicinanze di casa propria. E spulciando i dati sono emerse diverse curiosità.

Una fotografia accurata

Prima di tutto, da dove abbiamo estrapolato i numeri? Lugano si è dotata di una piattaforma basata su un sistema informativo geografico che memorizza e localizza tutti gli elementi del verde pubblico (potete dare un’occhiata a lugano.verdevale.eu). Si presenta come Google Maps, ma al posto di evidenziare la parte viaria vengono portate in risalto le aree verdi disponibili e le attrezzature presenti. Questa piattaforma, oltre a permettere ai cittadini di rimanere costantemente informati sullo stato del verde a Lugano, si compone di una banca dati che si aggiorna continuamente. Allo stato attuale conta 27.000 elementi censiti contro i 23.600 dell’anno scorso e i 15.100 dell’anno precedente. Stiamo parlando di circa il 40% del patrimonio verde luganese. Il nuovo censimento si è arricchito anche di elementi nuovi. Oltre agli alberi e alle attrezzature ludiche presenti sul territorio, è possibile trovare un’analisi dettagliata anche delle siepi, degli arbusti, dei prati, dei viali, di tutte le differenti pavimentazioni (ghiaia, sabbia, porfido o altro) e tutto quello che è verde verticale e orizzontale. Insomma, è stato recensito ogni singolo elemento del verde urbano.

Qualche curiosità che non troverete sul portale pubblico della città. A Lugano l’albero più vecchio è un castagno di 250 anni, quello più alto è un platano di 36 metri, ci sono 7 chilometri di siepi, 62 ettari di prati e quasi 2 ettari di aiuole.

L'istantaneo che premia

Un’altra domanda fondamentale è perché Lugano dovrebbe dotarsi di uno strumento simile. Ebbene, sapere nell’immediato e in modo esatto cosa si trova in un determinato punto e quali contributi un elemento naturale possa avere sull’ambiente e sui cittadini può portare le amministrazioni pubbliche e le imprese a prendere decisioni più puntuali. E certamente migliori. Ad esempio, gli esperti hanno controllato e certificato gli attrezzi ludici e sportivi per garantire la sicurezza dei bambini. Stesso discorso vale per il controllo degli alberi per prevenire il rischio di caduta.

Una rivelazione

Christian Bettosini, responsabile del Verde pubblico (Divisione Spazi Urbani), parla di una conoscenza estrema degli elementi presenti sul verde pubblico di Lugano. «Lo scopo è da una parte sapere come si comporta il verde urbano, come assimila l’inquinamento, quanto rinfresca, in che misura è fruibile. Dall’altra aggiornare costantemente il catasto in modo da avere una fotografia di tutto il patrimonio naturale e gestirlo nella maniera più pertinente possibile». Durante gli ultimi rilevamenti, ad esempio, «siamo rimasti sorpresi dalle capacità della forsizia (quella pianta che in primavera si ricopre di fiori gialli, ndr) di assimilazione della CO2 e di raffrescamento dell’ambiente rispetto ad altre piante che si pensava avessero una performance migliore». Per quanto riguarda il livello di superficie, a Lugano non è di certo diminuito. Anzi, è aumentato in termini di verde fruibile. Si pensi alla recente apertura di nuove aree come il parco di Villa Costanza. Aspetto più complesso, ma di estrema importanza, è quello del verde privato: esistono luoghi dove le superfici privati sono maggiori rispetto a quelle pubbliche. «Avere dei giardini privati che ospitano determinate piante, come alberi ad alto fusto, portano benefici anche alla collettività, non solo ai proprietari. Più che in termini di fruizione, parliamo in termini di beneficio ambientale».