Commissione d’inchiesta, la Gestione procede spedita

Procedono con grande celerità i lavori della Commissione gestione e finanze in vista della (assai probabile) istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sul cosiddetto «caso Hospita-Lega». Dopo la risposta del Consiglio di Stato, il quale ha essenzialmente lasciato ogni valutazione di merito al Parlamento, questa mattina la Gestione ha infatti proseguito i suoi lavori su questo fronte. E il calendario delle prossime tappe è quantomeno serrato. Come spiegato al termine della riunione dal presidente della Gestione, Fabrizio Sirica, «l’obiettivo è andare in aula il prima possibile». Ossia, nella sessione che prenderà avvio a Palazzo delle Orsoline il 26 gennaio. Ciò significa, concretamente, che nella seduta del 13 gennaio in Commissione sarà firmato il relativo rapporto con il mandato di dettaglio che sarà assegnato (se arriverà l’ok del plenum) alla futura CPI. A mancare all’appello, a questo punto, sono essenzialmente questioni di dettaglio. «Andrà specificato in maniera chiara il mandato, per capire su quali zone grigie si vuole far luce», ha spiegato Sirica. Ma non solo. Oltre a ciò andrà chiarito anche il budget complessivo per la Commissione, così come «il budget per le consulenze esterne, un tema molto importante per dare qualità procedurale ai lavori della CPI». Il compito di decidere quali esperti contattare sarà infatti delegato alla stessa CPI. Infine, prima del voto in Parlamento, occorrerà «stabilire quanti membri e quali gruppi potranno farne parte». Una decisione che, ha precisato il presidente, «spetterà al Parlamento. Ma la mia personale idea è quella di proseguire come in passato, ossia assegnando un membro per ogni gruppo parlamentare». Insomma, stabilito tutto ciò, a fine gennaio sarà il Gran Consiglio ad avere l’ultima parola. Un calendario, come detto, parecchio serrato. Con l’obiettivo, ha rilevato Sirica, «di iniziare il prima possibile e quindi finire il prima possibile, anche per evitare che i lavori siano influenzati da dinamiche elettorali».
L’invito all’Esecutivo sulle stime
In Gestione, oggi, non si è però parlato unicamente della CPI. A tornare sul tavolo della Commissione, infatti, è stato anche il tema delle stime immobiliari. E questo perché la scorsa settimana (cfr. edizione del 18.12 a pagina 9) il Gran Consiglio ha deciso di rispedire in Gestione l’iniziativa popolare costituzionale che chiede di neutralizzare gli aumenti generalizzati delle stime per svolgere ulteriori approfondimenti. E questa mattina, appunto, la Gestione ha iniziato a mettere sul tavolo tutta una serie di domande, per avere dati e cifre al riguardo. E, come spiegato da Sirica, «avere una fotografia della situazione, che permetta di capire l’impatto dell’iniziativa, chi saranno i beneficiari e in quale misura». E questo perché «già solo la parola ‘neutralizzare’ è soggetta a differenti interpretazione» da parte degli schieramenti politici. Un lavoro «complesso, che richiederà tempo», ha sottolineato Sirica, pur spiegando che l’obiettivo rimane quello dichiarato in aula: gli approfondimenti non dovranno ritardare il voto popolare, teoricamente previsto in giugno. A questo punto, ha chiosato il presidente, «chiederemo al Governo di venire in audizione e fornire tutta una serie di dati. Ma l’auspicio è che il Governo produca anche un messaggio, in maniera tale da delinare in maniera netta la sua volontà».
Sul fronte dell’iniziativa tra i partiti le bocce, oggi come oggi, sono tutto fuorché ferme. E non è escluso che in Gran Consiglio – a febbraio o marzo – giungano almeno un paio di rapporti commissionali.

