Ticino

Caso Hospita-Lega, sulla CPI carta bianca dal Governo

Il Consiglio di Stato ha risposto all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio in merito all’eventualità di istituire una CPI - Tuttavia, senza entrare nel merito della questione, l’Esecutivo si è limitato a lasciare la valutazione al Parlamento - Il tema sarà trattato oggi in Gestione
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
23.12.2025 06:00

Pur trattandosi di una semplice formalità, poiché non vincolante, la presa di posizione del Consiglio di Stato sull’eventualità di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sul cosiddetto caso «Hospita-Lega» era comunque parecchio attesa. È infatti uno degli ultimi passi formali da compiere, prima del voto in Parlamento, per istituire una CPI. Ma, lo diciamo sin da subito, la missiva con cui in questi giorni il Governo ha risposto all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio non contiene novità di rilievo. Anzi, senza entrare nel merito, l’Esecutivo si è essenzialmente limitato a lasciare carta bianca al Legislativo. Nella risoluzione governativa datata 17 dicembre, infatti, l’unica frase di rilievo recita: «Fatta questa premessa, il Governo lascia quindi al Parlamento la valutazione se istituire o meno una CPI». Come dire: fate voi.

«Evitare interferenze»

L’ultima puntata di questa vicenda (perlomeno su questo particolare fronte) si era svolta il 18 novembre scorso, quando la Commissione gestione e finanze aveva dato il suo «ok» di principio all’istituzione di una CPI. A quel punto, la stessa Gestione ha scritto all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, il quale a sua volta il 27 novembre ha poi scritto al Governo affinché quest’ultimo prendesse posizione (la quale non è comunque vincolante) sull’eventualità di istituire una CPI. E ora, nel giro di meno di un mese, l’Esecutivo ha finalmente risposto al Legislativo. Lo ha fatto, però, limitandosi a richiamare il fatto che l’articolo 39 della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato stabilisce che il Parlamento può istituire una CPI «allorché eventi di grande portata istituzionale nel Cantone richiedano uno speciale chiarimento». Su questo fronte, nella missiva il Governo sottolinea poi il fatto che, «come già indicato nella lettera del 3 settembre 2025 alla Sottocommissione speciale (...) i fatti in discussione riguardano essenzialmente persone e società esterne all’Amministrazione cantonale». Un modo gentile per dire che non spetta al Governo indagare su persone o società private.

Nella citata lettera del 3 settembre, infatti, il Governo spiegava di non aver «ravvisato elementi che giustifichino l’avvio di inchieste interne» e rilevava, appunto, «che i fatti oggetto dell’interrogazione (ndr. quella dell’MpS sul caso «Hospita-Lega») riguardano essenzialmente persone e società esterne all’Amministrazione cantonale». E che «molte domande poste nell’interrogazione citata esulano quindi dalle competenze del Governo». In tal senso, spiegava poi che non intendeva «rispondere all’interrogazione (...) in quanto è in corso una procedura penale, rilevando comunque che verosimilmente esso non potrà rispondere a tutte le domande nemmeno in un secondo tempo». Inoltre, il Governo affermava di reputare importante in questa fase di «evitare da parte dell’autorità politica qualsiasi atto che possa essere interpretato come un’ingerenza nelle competenze dell’autorità di perseguimento penale e di quella disciplinare» poiché «queste ultime devono poter svolgere i loro accertamenti in modo autonomo e libero da pressioni».

Insomma, già il 3 settembre il Governo aveva fatto capire di non essere molto favorevole a inchieste «politiche» sulla vicenda. Un concetto che ha quindi ribadito anche nella missiva giunta all’Ufficio presidenziale in questi giorni. Nella quale, come detto all’inizio, si è limitato a lasciare carta bianca al Parlamento.

Spetterà dunque alla Gestione prima e al Legislativo poi, a questo punto, decidere i prossimi passi. Il tema sarà trattato proprio stamane in Commissione.

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