Compostaggio, Torricella-Taverne non ricorre oltre

Il Comune di Torricella-Taverne non si appellerà al Tribunale federale (TF) contro il Piano di utilizzazione cantonale (PUC) che getta le basi per realizzare (o, meglio, regolarizzare) un impianto di compostaggio di valenza regionale in zona Caiscio, a cavallo tra Torricella-Taverne e Ponte Capriasca. Quest’ultimo Comune, per contro, si è aggravato al TF (vedi suggeriti) dopo che il Tribunale amministrativo cantonale aveva respinto in toto le sue rimostranze e quelle di altri otto ricorrenti, tutelando la pianificazione cantonale.
Un ok preannunciato
Che Torricella-Taverne abbia deciso di non ricorrere ulteriormente non è una notizia sorprendente, in quanto tale intenzione ci era già stata anticipata dal vicesindaco Franco Voci. Ora l’intenzione è diventata realtà, dato che il Municipio ha deciso in questo senso in una delle scorse sedute. Voci, da noi sentito, ha spiegato che a mente dell’Esecutivo quanto prospettato dalla pianificazione cantonale dà più garanzie della situazione esistente riguardo in particolare alla pulizia e ai cattivi odori, ed è dunque preferibile procedere in tal senso: «Da parte nostra c’è la volontà di sistemare quella zone, e nel farlo sarà importante avere un sistema chiuso, che il progetto prevede». Sul tema, in altre parole, vi è una mutata sensibilità nell’Esecutivo: «Il Municipio attuale probabilmente non avrebbe neppure ricorso al TRAM», ha spiegato il vicesindaco.
Perché Ponte insiste
Quanto a Ponte Capriasca, il Comune continua la sua battaglia sia perché ritiene abusivo da oltre un ventennio l’impianto già oggi operativo e sia perché teme gli odori e il traffico che il futuro (e probabilmente potenziato) impianto di compostaggio potrebbe portare. Detto questo, il Municipio, da noi interpellato, sottolineava tuttavia la propria disponibilità al dialogo con il Dipartimento del territorio e con il Consiglio di Stato, «purché vi sia un impegno concreto a risolvere la situazione di abusivismo e a garantire la completa eliminazione delle emissioni odorose e dei disturbi acustici». In tale evenienza, il Comune «si dichiara pronto a ritirare il ricorso e a collaborare attivamente per definire una soluzione definitiva e sostenibile». Nel 2021 contro la realizzazione dell’impianto erano state raccolte a Ponte Capriasca oltre mille firme.

