«Conosceva l'età della vittima, ma non ha esitato a baciarla e a compiere anche tutti gli altri atti sessuali»

«Sapeva che era una bambina quando ha deciso di baciarla e poi di compiere tutti gli atti sessuali descritti nell'atto d'accusa. Ciononostante non si è fermato, commettendo dei reati gravi in quanto ledono il sano sviluppo e l'integrità sessuale di una persona. La sua colpa è grave anche per il lungo periodo in cui ha commesso quelli che sono inequivocabilmente degli atti sessuali imposti con una certa forza alla sua vittima». Confermando sostanzialmente l'atto d'accusa firmato dalla Procuratrice Petra Canonica Alexakis, il presidente della Corte delle Assise criminali Paolo Bordoli ha condannato a 2 anni e dodici mesi di detenzione il 24.enne del Locarnese riconosciuto colpevole di aver abusato sull'arco di tre estati, dal 2020 al 2023, di una bambina che al momento dei primi fatti aveva solo 9 anni. La pena irrogata al giovane è però solo in parte da espiare: in carcere, dovrà trascorrere 12 mesi, mentre gli altri 22 sono stati sospesi con la condizionale. Al 24.enne, presentatosi al processo a piede libero, è stato inoltre ordinato un trattamento psicoterapico ambulatoriale, così come il divieto a vita di svolgere un'attività professionale ed extraprofessionale che preveda un contatto regolare con minorenni. Non da ultimo, al giovane adulto - che si è visto riconoscere l'attenuante del sincero pentimento - è stato anche imposto il divieto di aver qualsiasi contatto con la sua vittima, in particolare tenendosi lontano da lei per un raggio di almeno 200 metri.