Lugano

Controllo radar sul lungolago, anche le multe vanno a 30 all'ora

A causa di un imprecisato «disguido interno», l’intimazione è avvenuta dopo un anno – L’apparecchio era stato posizionato l’11 maggio 2023 ed era presto diventato un caso politico
© CdT

Quasi un anno. Tanto ci è voluto alla Polizia della Città di Lugano per intimare le multe del controllo radar forse più famoso della storia della città. E questo a causa di un non meglio precisato «disguido interno». Parliamo ovviamente dell’apparecchio posizionato sul lungolago l’11 maggio del 2023 e che era finito per ben due volte sul tavolo del Municipio in due distinte interrogazioni.

Tante domande sul tavolo

Poche ore dopo quel controllo della velocità (una prima sul lungolago), lo ricordiamo, la municipale responsabile della polizia Karin Valenzano Rossi ci aveva spiegato che quel controllo aveva fini solo statistici. Serviva in pratica a valutare se su quel tratto, soprattutto in prossimità delle strisce pedonali, i limiti fossero rispettati. Invece, come emerso qualche mese fa, quelle multe alla fine sono arrivate eccome. Un po’ in ritardo, ma sono arrivate: per la precisione, il 2 maggio scorso. Nel frattempo, a ridosso delle elezioni, il caso aveva assunto forti tinte politiche, con un’interrogazione in cui la ex consigliera comunale dei Verdi Debora Meili aveva chiesto se il Municipio, e in particolare Valenzano Rossi, fosse intervenuto per annullare il controllo e le relative multe, favorendo qualcuno. La capodicastero aveva respinto seccamente la velata accusa, che in effetti non è mai stata accompagnata da prove. A metà maggio scorso, poi, era arrivata la presa di posizione dell’Esecutivo, che confermava come il controllo non fosse mai stato interrotto o annullato e che nessuna contravvenzione fosse stata tolta a nessuno. E i fini statistici? «Quel giorno, interpellata sul tema, ho chiesto informazioni e riferito le informazioni ricevute in quel momento, dopo di che non ho approfondito ulteriormente la tematica» ci aveva risposto Valenzano Rossi. Una risposta, quella dell’Esecutivo, che non aveva soddisfatto il gruppo della Sinistra che era tornato alla carica con una nuova interrogazione della prima firmataria Mattea David in cui si chiedeva, principalmente, le tempistiche dell’intimazione delle multe.

Domande alle quali il Municipio ha risposto venerdì, spiegando appunto che «per dei disguidi interni, questo gruppo di infrazioni è stato notificato in un tempo maggiore rispetto ai tempi usuali di intimazione, comunque sempre entro i termini massimi di legge (ossia tre anni, ndr)». Il Municipio rileva inoltre che non ci sono stati «eventuali ordini superiori che hanno determinato la sospensione dell’intimazione delle multe». Insomma, per l’Esecutivo tutto si è svolto regolarmente. Le multe sono solo state un po’ lente.

Nessuno ha perso la patente

Quel giorno, l’apparecchio aveva rilevato 74 superamenti della velocità rilevati su un totale di 1.587 passaggi, di cui la maggior parte dai 31 ai 35 km/h. Solo due sono sfociate in una procedura ordinaria (velocità massima di 51 km/h a cui va dedotto il margine di tolleranza di 3 km/h). A nessuno è stata revocata la patente.

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