Il caso

Coprire l'A2? Entusiasmo e dubbi

Bellinzona: l’idea del sindaco Mario Branda di «ricucire» la capitale ha acceso un dibattito fra i lettori del CdT – C’è chi auspica che il progetto possa concretizzarsi e chi, invece, è scettico soprattutto per motivi tecnici e di sicurezza – Diteci la vostra scrivendo a [email protected]
L'A2 taglia in due la capitale. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
03.06.2023 06:00

Una cosa è certa: è un tema che appassiona i bellinzonesi e non solo. La possibile copertura (o interramento) dell’autostrada A2 in territorio di Bellinzona - idea rilanciata dal sindaco Mario Branda, come abbiamo anticipato sull’edizione di giovedì - ha scatenato i lettori del Corriere del Ticino che stanno rispondendo in buon numero alla nostra semplicissima domanda che chiudeva l’articolo: cosa ne pensate? Ebbene, c’è chi giudica lungimirante la proposta avanzata dal timoniere socialista e dal suo partito e chi, per contro, ritiene non sia questo il momento giusto per avventurarsi in simili progetti. Nelle prossime righe vi daremo conto, in sintesi, dei contributi giunti finora; chi volesse ancora scriverci può farlo inviando un’e-mail a [email protected].

«Un esempio per tutti»

«È un’idea grandiosa. Finalmente c’è chi si sofferma sui gravi danni provocati dalle reti autostradali. L’inquinamento dell’aria e quello acustico con cui i cittadini devono convivere non è di facile risoluzione: siamo in molti e c’è una mobilità continua e in crescita», esordisce una donna, la quale si complimenta con il sindaco. Secondo lei «tutelare Bellinzona con questa soluzione è una grande opportunità e una dimostrazione che altri potrebbero prendere come esempio. Creiamo parchi, promuoviamo il verde, diamo un futuro ‘green’ a questo povero pianeta». L’A2 è una «ferita» aperta nella capitale. E prima o poi - questo il pensiero di Mario Branda - occorrerà rimarginarla.

Come? Le alternative non mancano (coprendo il tracciato, interrandolo oppure spostandolo in galleria), ma prima bisogna essere tutti d’accordo sul principio. Nel Programma d’azione comunale si fa riferimento alla copertura parziale del tratto di Galbisio (attraverso una terrazza naturale) e la creazione di colline fonoassorbenti fra Gorduno e Moleno. «Cerchiamo di darci una calmata con queste pretese», afferma per contro un lettore, il quale evidenzia in particolare l’aspetto relativo ai costi che dovrebbero aggirarsi come minimo attorno ad un miliardo, secondo una prima stima. «Già adesso si buttano miliardi in cementificazioni inutili sulle nostre strade, basti vedere l’uscita verso Bellinzona dell’autostrada del Ceneri con la famigerata ‘diga di Camorino’», rileva il cittadino.

Costi e rischi sotto la lente

«La copertura di un’autostrada implica diversi interventi di sicurezza. Di fatto sarebbe come se il tratto in questione finisse interamente in galleria; viste le distanze (8-15 chilometri) sarebbe come avere a Bellinzona all’incirca una galleria del San Bernardino o una del San Gottardo», osserva un lettore. Due tunnel che «dispongono di importanti misure di sicurezza come impianti di ventilazione attiva, dispositivi antincendio, pompieri ai portali pronti ad entrare in una manciata di minuti, vie di fuga e molto altro». Stando al cittadino un incendio in galleria comporta «rischi ben maggiori» rispetto alla situazione attuale, con l’A2 a cielo aperto. Si può farlo, ma ciò comporta «una serie di misure accompagnatorie e strutturali di non poco conto. Quanto costerebbero questi impianti di sicurezza? E la Città sarebbe pronta a finanziare mezzi di soccorso e personale professionista?».

La priorità? L'aggiramento

È scettico pure un altro lettore, il quale esordisce affermando che «il rilancio dell’aggiramento della città deve essere prioritario per rapporto ad altre soluzioni che non risolverebbero che in modo insoddisfacente il problema. La copertura di un’autostrada con colline e terrapieni oltre che essere problematica, dal punto di vista anche paesaggistico non sarebbe che una soluzione rabberciata. Ritengo che in una prospettiva a lungo termine (si veda l’esempio di Roveredo) la soluzione da prendere in considerazione sia quella di convogliare in tunnel tra Gnosca e Sementina sia l’autostrada sia la ferrovia per le merci». Così facendo, aggiunge, si risolverebbero per sempre sia le questioni ambientali sia i problemi legati all’attraversamento dei quartieri a sud: «Inoltre ci sarebbe pure un altro vantaggio non secondario, in quanto il territorio che si potrebbe recuperare sarebbe molto più utile e sfruttabile». Altri due cittadini evidenziano che con la galleria Gnosca-Sementina «sopra o sotto ci starebbe anche la nuova autostrada, liberando così spazio golenale a favore della città e di tutto il territorio».

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