Il caso

Un parco al posto dell'A2: che ne dite?

Bellinzona: il sindaco Mario Branda rilancia l’idea di coprire, interrare o spostare in galleria l’autostrada che taglia in due la città - Così facendo si creerebbe un grande spazio verde da Moleno fino a Gudo migliorando la qualità di vita - Cosa ne pensate? Scriveteci a [email protected]
L'A2 in territorio di Galbisio. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
01.06.2023 06:00

«Dove vogliamo mettere l’autostrada? Prima o poi, come partito, dovremo nuovamente rispondere all’interrogativo e risollevare la questione». Si torna a parlare dell’A2, in casa socialista. E a farsi promotore di rilanciare il dibattito è nientemeno che il sindaco Mario Branda in persona, il quale nel suo intervento durante l’assemblea svoltasi martedì sera ha toccato anche un tema che i «compagni» avevano già sdoganato nel 2019, in occasione della campagna per le elezioni dell’aprile seguente poi annullate a causa della pandemia. Allora il PS aveva lanciato una petizione (condivisa dai Verdi e da esponenti di altri schieramenti) con l’obiettivo di sollecitare l’Esecutivo sull’argomento. Le conseguenze del coronavirus, la vicenda dei sorpassi di spesa, i progetti strategici, la guerra in Ucraina e le finanze della capitale avevano pressoché subito fatto finire in un cassetto il dossier. Che ora torna d’attualità, a poco più di dieci mesi dalle Comunali, un appuntamento al quale l’odierna compagine municipale si ripresenterà di fronte alla popolazione con la speranza di essere (ri)confermata.

Oltre 50.000 veicoli al giorno

L’autostrada taglia in due la Bellinzona aggregata. Quotidianamente è percorsa da oltre 50.000 veicoli. L’A2 è stata realizzata, a tappe, a partire dagli anni Sessanta. Il centro urbano della Turrita, intesa come quartiere, si è sviluppato lungo le sponde del fiume Ticino. Nel Programma d’azione comunale (PAC) che delinea la capitale del 2040 si ipotizza la copertura parziale, creando una terrazza naturale di fronte alla frazione di Galbisio. Per quanto riguarda il tratto fra Gorduno e Moleno, invece, è stata ventilata l’ipotesi di creare delle colline fonoassorbenti nell’ambito del riordino e della valorizzazione paesaggistica delle aree di svago della bassa Riviera lungo il fiume; un intervento, quest’ultimo, che comprenderebbe i quartieri di Gorduno, Gnosca, Preonzo, Moleno e Claro. «Gli obiettivi di sviluppo a vantaggio della popolazione sono di ridurre le immissioni foniche dell’A2 sugli abitati e le zone golenali di svago interessate e favorire la fruibilità del Parco fluviale, creando le premesse per il deposito di materiale di futuri grandi progetti», si specifica nel PAC.

Secondo i socialisti l’autostrada va tolta da Bellinzona. Coprendola, interrandola oppure spostandola in galleria. In questo modo si andrebbe a rivalorizzare lo spazio, dando vita ad un grande parco verde da Moleno fino a Gudo quasi. «È chiaro che, se si realizzasse oggi l’A2, si troverebbe un’altra soluzione. Adesso c’è da ricucire la città. Il nostro partito, magari assieme ad altri, perché no, ha il dovere di riproporre l’idea», ha affermato il sindaco Mario Branda.

Investimento di un miliardo

Nel dicembre 2019 il PS turrito aveva chiesto al Municipio l’elaborazione di un «progetto futuristico» in grado di determinare «una svolta nella qualità di vita di tutti gli abitanti». Rumore ed inquinamento sono - ahiloro - le parole chiave di chi vive a ridosso dell’A2. Certo, negli anni la situazione è migliorata grazie alla posa dei ripari fonici e dell’asfalto fonoassorbente nonché in virtù della sostituzione degli strati d’usura. Investimenti plurimilionari che però non potranno mai rimarginare la «ferita» inferta al territorio. Con la petizione, scrivevano i «compagni» più di tre anni fa, si domanda(va) di non più vedere l’autostrada e, soprattutto, che «non disturbi più al fine di ricucire le due sponde del fiume Ticino e mettere a disposizione della popolazione un’area verde integrata nel tessuto urbano e facilmente accessibile a piedi o in bicicletta a partire dalle adiacenti aree insediate».

Il direttore della filiale ticinese dell’Ufficio federale delle strade Marco Fioroni a suo tempo aveva parlato di un investimento di almeno un miliardo di franchi per coprire l’A2 per una lunghezza compresa fra gli 8 e i 15 chilometri a dipendenza dei tratti che si vuole andare a «sanare». Più tratti significherebbe, ça va sans dire, aumento dei costi, anche se l’autostrada è completamente pianeggiante. Ai quali andrebbero aggiunte le difficoltà legate all’idrologia, agli espropri eventualmente necessari, ai terrapieni troppo alti (e quindi esteticamente brutti da vedere), solo per fare qualche esempio.

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