L'evento

Da cento anni con la testa tra le nuvole

Se un aereo atterra o decolla senza problemi, è anche merito di Skyguide: da oltre un secolo aiuta i piloti nelle manovre dei cieli in Svizzera
Jona Mantovan
12.05.2022 14:09

Il panorama sulla piana di Locarno è mozzafiato: la prospettiva sulla cima della torre di controllo dell'aeroporto è molto diversa da quella che si vede a terra. Le piste si possono distinguere chiaramente e da qui si riescono a leggere anche le sigle identificative dei vari apparecchi. «Oggi è più affollato del solito, normalmente ci sono due persone», spiega Jan Donati, responsabile degli addetti al controllo del traffico aereo Skyguide. Insieme agli istruttori, infatti, ci sono anche due allievi. Il loro «ufficio» è una pianta ottagonale con ampie vetrate, che permette di scrutare l'orizzonte a trecentosessanta gradi, letteralmente. «Dobbiamo fare un po' di scalini per arrivare fin qui sopra, ma ne vale la pena... E poi restiamo allenati», scherza Donati, che in effetti non mostra nemmeno un po' di fiatone. «Molte torri di controllo hanno un ascensore, ma non è il caso, qui». L'aeroporto di Locarno è unico, perché funziona sia sul fronte civile sia sul fronte militare. È molto difficile trovare una struttura con una simbiosi così profonda. «Anche per questo motivo, durante la pandemia con i voli civili praticamente a zero, non ci siamo mai fermati: l'esercito non si è mai fermato».

«Sì, è un po' basso»

Uno dei ragazzi in formazione prende un binocolo. «Sì, è un po' basso», dice ai colleghi indicando un puntino rosso lontanissimo. «Siamo un piccolo gruppetto e il nostro scopo principale qui è occuparci della formazione di piloti militari e civili, qui alla Base aerea di Locarno».
Fra l'altro, la torre di controllo stessa si trova sul suolo dedicato alla parte militare. «Ma non ci sono segreti, qui. Anzi. Gite di e visite guidate sono sempre le benvenute. Noi stessi possiamo spostarci senza problemi da una parte all'altra, militare o civile che sia». Uno degli allievi, Reto, sta proprio dando una serie di indicazioni tecniche a un pilota, rigorosamente in inglese: codice dell'aereo, direzione del vento e altri dati vitali per la sicurezza. Qui tutti seguono scrupolosamente ogni procedura e a ogni ordine il controllore attende sempre la ripetizione del comando da parte del pilota, via radio.

Non si può pensare che un pilota di linea apprenda tutto al simulatore. Deve passare per forza qui da noi per un po' di pratica
Jan Donati, responsabile degli addetti al controllo del traffico aereo Skyguide a Locarno

«Viviamo quotidianamente esercizi di atterraggio e decollo delle scuole di volo militari e civili. Non si può pensare che un pilota di linea apprenda tutto al simulatore. Deve passare per forza qui da noi per un po' di pratica. Abbiamo anche elicotteristi, paracadutisti, aliantisti... Loro sono le prime leve, imparano a volare da giovani, già dai 14-15 anni. Questo è molto affascinante, perché qui a Locarno è ancora possibile farlo senza problemi». Intanto un piccolo velivolo sta effettuando una serie di «touch and go» («tocca e vai») sulla pista di erba.

Quella prozia che volava con Swissair

Jan Donati ha scoperto, casualmente, che una sua prozia in passato era stata hostess per la Swissair, quando ancora la compagnia aveva dei voli di linea che atterravano proprio a Locarno. Probabilmente un segno del fatto che, per la regione, la realtà dell'aeroporto sia ancora oggi un buon datore di lavoro. «Certo, e posso confermare che Skyguide è sempre alla ricerca di nuove leve e nuovi talenti da assumere nella stanza dei bottoni. Si tratta di una professione molto interessante, il mestiere si sta evolvendo nella direzione in cui questo profilo sia specializzato al punto da essere definito come una sorta di manager con strumenti digitali di alto livello. Molte persone non si immaginano nemmeno che qui a Locarno ci sia la possibilità di lavorare in un settore così specializzato».

Skyguide celebra il centenario del controllo del traffico aereo in Svizzera. Non tanto dell'aviazione «ma del supporto che diamo ai piloti in volo
Jan Donati, responsabile degli addetti al controllo del traffico aereo Skyguide a Locarno

I cento anni

Skyguide celebra il centenario del controllo del traffico aereo in Svizzera. Non tanto dell'aviazione «ma del supporto che diamo ai piloti in volo. All'inizio si usavano delle bandierine, mentre oggi Skyguide ha strumenti nuovi e avanzati, completamente digitali». Come un nuovo tipo di radar che permette di gestire il traffico a bassa quota. «Qualcosa che tutta la Svizzera ci invidia, siamo gli unici ad averlo. Ci teniamo a fare i primi passi che poi diventeranno fondamentali per chi arriverà dopo, anche perché probabilmente questa tecnologia pionieristica entrerà con forza in tutte le strutture». Il problema, infatti, è che gli aerei più piccoli, che volano «bassi» rispetto ai grandi apparecchi di linea, sono praticamente «invisibili» agli occhi della tecnologia. Almeno finora.

Non c'è solo la formazione, ma anche le missioni. Come la “Odescalchi”, un poderoso esercizio transfrontaliero dal 15 al 19 giugno. Con dimostrazioni del gruppo acrobatico PC-7 Team
Jan Donati, responsabile degli addetti al controllo del traffico aereo skyguide a Locarno

Oltre all'orientamento rivolto a scuola e formazione, la struttura supporta delle vere e proprie missioni: «Una di queste sarà la conferenza dedicata all'Ucraina, agli inizi di luglio. La base di riferimento a sud della Svizzera siamo noi, a Locarno. Tutti i trasporti aerei passeranno da qui. Un'altra operazione molto importante sarà la «Odescalchi», un grande esercizio transfrontaliero, dal 15 al 19 giugno. Ci saranno anche delle dimostrazioni del gruppo acrobatico PC-7 Team», conclude l'esperto.

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