Il caso

«Da mesi senza stipendio»: il calvario dei giocatori del Chiasso

I giocatori del club fallito hanno incontrato i sindacati al fine di avviare le pratiche per recuperare alcune mensilità – C’è anche chi denuncia le difficoltà vissute negli ultimi tempi: da chi riceveva la busta paga senza soldi a chi, pur avendo annunciato l’infortunio, non recepiva un centesimo
Nei meandri della burocrazia, tentando di recuperare qualche franco. ©Gabriele Putzu

«È tanti anni che faccio questo lavoro, fallimenti ingarbugliati ne ho visti, ma questo è parecchio ingarbugliato. Io spero, lo dico non solo da sindacalista ma anche da cittadino, che qualcuno guardi davvero nei dettagli perché secondo me, da quello che abbiamo potuto vedere anche se sarà necessario fare approfondimenti, probabilmente qualcuno è andato lungo e oggi a farne le conseguenze sono questi ragazzi». Sentendo le prime parole di Giorgio Fonio dopo oltre un’ ora di colloquio con i dipendenti dell’FC Chiasso – oggi nella sede dell’OCST di Mendrisio erano una trentina gli ex rossoblù tra giocatori, allenatori e membri dello staff (compresi il direttore generale Nicola Bignotti e Ninni Corda, che però se ne sono andati quasi subito) – sembra che non abbia voluto usare mezzi termini. Invece sta «misurando le parole», come ci dice lui stesso (insieme a lui c’era Orlando Urbano del sindacato dei giocatori) , perché la situazione è delicata e molti approfondimenti devono ancora essere fatti (la SA che gestiva il club è stata dichiarata fallita venerdì dalla Pretura Mendrisio Sud). Il sospetto, o più che altro il timore, è presente in molte delle persone che lasciano la sede dell’OCST alla spicciolata.

«Chi si è intascato i miei soldi?»

Tra le dichiarazioni post incontro ce n’è anche una eloquente: forse a Chiasso «qualcuno è andato lungo». Il riferimento è alle persone che, negli ultimi mesi, hanno gestito la squadra. Altro riferimento: che qualcuno possa essere andato oltre i limiti della legalità. Già, perché in questa faccenda – leggasi fallimento – va ancora fatto ordine. E soprattutto bisognerà capire se qualcuno possa essersi macchiato di un reato. A tal proposito sono significativi i racconti che abbiamo ascoltato a margine dell’incontro. Alcuni giocatori, infatti, hanno voluto raccontare il calvario vissuto in questi mesi. Come nel caso di un calciatore che, a seguito di un infortunio, ha regolarmente annunciato l’accaduto all’assicurazione. Assicurazione che, in questi casi, copre parte dello stipendio del dipendente che non può lavorare. Ebbene: «Non ho mai ricevuto un centesimo». Eppure, i soldi dell’assicurazione al datore di lavoro sarebbero stati versati. Altri atleti, invece, ci hanno raccontato che devono recuperare diversi mesi di stipendi arretrati. Non arrivavano i soldi ma la busta paga – con all’interno unicamente il foglio di conteggio – veniva consegnata. Azioni che, se confermate, potrebbero rendere ancora più buio il fallimento del club

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