Il caso

Dalle donazioni 2,7 milioni e la valle plaude a Berna

È la somma raccolta a favore della Mesolcina colpita dal maltempo di fine giugno – Ecco la ripartizione dei costi fra gli attori interessati – La Confederazione ha messo sul piatto tanto quanto il Cantone
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
19.12.2024 15:15

Una ventina di milioni in più rispetto alle stime di questa estate: da oltre 50 a 74,1. Il conto dell’alluvione che il 21 giugno scorso ha messo in ginocchio buona parte della Valle Mesolcina, provocando morte e distruzione, è destinato a salire. Più della metà dell’importo servirà per coprire le spese necessarie per la ricostruzione di Lostallo, il Comune più colpito, in particolare la frazione di Sorte dove hanno perso la vita tre persone (una delle quali è ancora dispersa). Il Gruppo di coordinamento regionale ha fatto il punto della situazione oggi a Roveredo, dopo che il 25 novembre scorso i preposti uffici cantonali e la direttrice del Dipartimento delle infrastrutture, dell’energia e della mobilità Carmelia Maissen avevano presentato l’analisi dettagliata di quanto accaduto. Contrariamente a quanto successo in Vallemaggia, con le autorità comunali che si aspettavano un sostegno finanziario maggiore da parte di Berna, nella vallata del Grigioni italiano non si è alzato nessun coro di protesta verso il Consiglio federale.

Chi mette quanto

La Confederazione si assumerà infatti il 36% dei costi, vale a dire 26,7 milioni di franchi. Ciò comprendendo quanto già messo sul tavolo dall’Ufficio federale delle strade (circa 17 milioni) per il risanamento lampo del tratto dell’A13 fra Lostallo e Mesocco collassato a causa del maltempo e non solo. La stessa percentuale verrà coperta dal Cantone, per una somma pari a 14,3 milioni. L’importo dell’Assicurazione fabbricati ammonta a 12,4 milioni (già stanziati 9,1 milioni per i danni agli edifici), quello di terzi a 11,5. A carico dei Comuni che hanno dovuto fare i conti con le bizze di Giove pluvio (in primis Lostallo, Grono, Mesocco, Soazza, Cama e Roveredo) rimangono dunque 9,2 milioni.

Gli interventi eseguiti

«Si tratta di una prima stima ufficiale», ha spiegato Luca Plozza, responsabile della direzione del progetto di ripristino. Già ad agosto la situazione era rientrata alla normalità. Gli interventi si sono focalizzati su strade, infrastrutture, terreni agricoli (oltre 60 ettari danneggiati: la metà è già ok), acquedotti e centrali idroelettriche nonché sulle opere di protezione. Dei 35 progetti totali seguiti da Cantone ed enti locali 22 sono terminati; nel 2025 ne sono previsti 10 (come è noto, ad esempio, sarà aggiornata la ventina di carte dei pericoli, compresa quella di Sorte: gli interventi verranno eseguiti nel 2026), altri 3 nei prossimi anni. Le donazioni hanno raggiunto la cifra di 2,7 milioni di franchi.

Le carte dei pericoli

L’Ufficio foreste e pericoli naturali retico, in collaborazione con i Comuni, sta rielaborando le carte dei pericoli. Novità sono attese per il primo trimestre dell’anno che si aprirà fra due settimane scarse. «Non esiste però una ‘ricetta’. Dobbiamo imparare, costantemente, dall’esperienza sul campo. A questo proposito siamo in stretto contatto con la Confederazione, con gli altri cantoni e con i partner del settore della ricerca e dell’economia privata», aveva affermato meno di un mese fa il responsabile Urban Maissen. L’evento capitato in Mesolcina non è dissimile da altri verificatisi nel mondo. E, soprattutto, a quello che la valle aveva già vissuto; come nel 1978 (un accadimento «più grande o più o meno della stessa dimensione» e che aveva interessato tutti e 18 i riali passati ai raggi X dagli esperti negli scorsi mesi) oppure nel 1836 e nel 1944. Pure questa volta nei corsi d’acqua vi sono state due o più ondate detritiche, con la prima che ha trasportato il legname, che per contro è diminuito in quelle seguenti: «Tra Cama e Cabbiolo vi è stato un evento in quasi ogni riale. Anche nella zona più a nord, fino a Mesocco, i corsi d’acqua sono stati molto numerosi». Le prime colate sono state caratterizzate da acqua e fango; quelle successive da sostanze solide.

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