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Daniele Caverzasio vs Claudia Crivelli Barella: il videodibattito elettorale

Il municipale leghista e la consigliera comunale de L’Alternativa a confronto in vista del 5 aprile - Mendrisio ha ereditato la pianificazione disordinata di Comuni che pensavano «ognuno per sé» - Uno dei risultati è che oggi camminare nel capoluogo momò è «un percorso a ostacoli»
© CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
04.03.2020 06:00

* Le videointerviste sono state realizzate prima della crisi legata al coronavirus

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«Camminare a Mendrisio, quando ci si allontana dal nucleo, non è bello». Parola di Claudia Crivelli Barella, consigliera comunale uscente e candidata per un posto in Municipio sulla lista L’Alternativa. «Chi vive Mendrisio si rende conto che il territorio ha molte ferite» le fa eco Daniele Caverzasio, municipale in carica per il gruppo Lega che sollecita un nuovo mandato.

Le posizioni di partenza dei due canditati protagonisti del nostro dibattito di oggi di avvicinamento alle Comunali del 5 aprile sono allineate. Seppur concordi sullo sfruttamento eccessivo e disordinato del territorio negli ultimi anni, i due non si sono però risparmiati provocazioni e accuse sottili, ad esempio di mancanza di coerenza.

La città diffusa e l’eredità

Ma andiamo con ordine. Il confronto è iniziato parlando di territorio e di sfruttamento dello stesso. Che bilancio si può tirare di quanto è stato fatto negli anni passati? «Un bilancio pesante - è l’opinione di Crivelli Barella -, che risente anche degli anni in cui si vedevano le cose in modo molto diverso. C’era un’ottica molto predatoria, molto legata all’economia, alla crescita continua, che ci ha portati dove ci ha portati. Insomma io sono venuta a piedi da casa mia e sembrava di fare un percorso a ostacoli». Caverzasio si allinea e, come anticipato, parla di «territorio ferito. Queste ferite hanno bisogno di tempo per guarire perché le pianificazioni territoriali e i processi di riqualifica urbana hanno iter lunghi e sono lenti. Però è indubbio che bisogna agire e lo si può fare in diversi modi: il primo, pragmatico e abbastanza veloce, è proponendo dei correttivi del tessuto urbano a favore della popolazione, il secondo è lavorando sui Piani regolatori, in allestimento c’è anche il Piano direttore comunale. Mendrisio è una città diffusa che nasce da un insieme di Piani regolatori, talvolta sovradimensionati, di Comuni che guardavano ognuno per sé e oggi ci troviamo uno sfruttamento del territorio disordinato. Per agire ci vogliono anche soldi e coraggio, è un insieme di vari elementi».

Valera e la coerenza

Uno di questi elementi, interviene Crivelli Barella preparando una frecciatina, «sono le persone di cui avere fiducia. Perché se posso fare un appunto alla Lega, è che la Lega non si sa di preciso quello che desidera». L’esempio che porta la rappresentante de L’Alternativa è Valera: «Adesso che c’è Zali si parla di Valera verde, ma quando noi ne parlavamo 10 anni fa, era un territorio che per voi era perso». Caverzasio ha la risposta pronta: «Negli ultimi anni mi sembra che la nostra direzione sia chiara. Se non fosse stato per il nostro consigliere di Stato Valera verde non l’avremmo mai vista. Immagino che ci sarebbero state ulteriori industrie, ulteriori insediamenti, ulteriore traffico».

«Noi siamo il traffico»

Cogliamo la palla al balzo e parliamo di traffico, tallone d’Achille della regione. «Per il traffico non c’è la bacchetta magica - così Caverzasio -, ma investire sul trasporto pubblico è una via. Lo si è già fatto, ma – bisogna essere estremamente corretti e dire le cose come stanno – meno nel Mendrisiotto. Però anche a Mendrisio ci sono novità in arrivo come il nodo intermodale o il park and ride nel futuro campus SUPSI». E lo svincolo invece ha aiutato la situazione viaria? Crivelli Barella non ha dubbi: «Lo svincolo non è sicuramente una soluzione. Più strade significano più traffico. Lo svincolo ha sgravato temporaneamente, ma in realtà porterà ancora più traffico». Un altro ingrediente chiave per aiutare il Mendrisiotto è il cambiamento di mentalità. Su questo punto i due concordano pronunciando una frase quasi identica: «Il traffico lo creiamo noi, noi siamo il traffico».

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