Davide Lurati vs Claudio Schneeberger: il videodibattito elettorale

* Le videointerviste sono state realizzate prima della crisi legata al coronavirus
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Datati, usurati e da riammodernare, ma in grado di servire non la sola Chiasso, ma un’intera regione. È soprattutto di impianti sportivi, che abbiamo discusso nel corso del dibattito elettorale che ha visto protagonisti il municipale uscente della cittadina di confine Davide Lurati (PPD, che sollecita un nuovo mandato) e il consigliere comunale Claudio Schneeberger (in corsa per l’Esecutivo per la lista Lega dei Ticinesi/UDC).
Durante il confronto - che si inserisce nella nostra serie di dibattiti di avvicinamento al 5 aprile dal titolo «Cotti in 15 minuti» - si è ad esempio immaginato il futuro di strutture chiave per il Basso Mendrisiotto - dicitura evocata più volte, perché il tema delle aggregazioni è prioritario per entrambi - come lo stadio Riva IV e il Palapenz, partendo però da un’ottica generale. «Chiasso ha delle strutture datate anni ‘60, ‘70 e ‘80 che devono essere rinnovate - esordisce Lurati -. Ma non siamo in ritardo, i compiti negli ultimi anni li abbiamo fatti, investendo ad esempio 5 milioni per lo stadio, mezzo milione per i campi da tennis, preparando un progetto per il rinnovo dello stand di tiro della Rovagina. Credo però che bisogna cominciare a vedere tutto in un’ottica regionale. Annualmente il deficit delle strutture sportive di Chiasso ammonta circa a un milione e mezzo di franchi; gli impianti sul nostro territorio sono utilizzati da persone di tutto il Mendrisiotto, creare un consorzio e far partecipare anche gli altri Comuni alle spese di ristrutturazione aiuterebbe». Quando parla di consorzio il municipale si riferisce al progetto in corso che mira alla creazione di un ente che si occupi della gestione degli impianti sportivi regionali e all’eventualità di dividere i costi per i futuri riammodernamenti tra i Comuni della regione (i Municipi valuteranno nelle prossime settimane l’eventuale adesione a questo ente).
Servizi da città, senza esserlo
Un primo progetto finanziato regionalmente potrebbe essere quello per il rinnovo della pista di atletica del Riva IV. «Sapere che i costi potrebbero essere divisi con un criterio pro capite rincuora - sottolinea Schneeberger -. Le strutture chiassesi costano anche per quanto riguarda la gestione, una gestione che ora si accolla Chiasso al 100%, salvo piccole eccezioni. Credo che Chiasso abbia strutture sportive da città, ma non è una città. Certi costi, come quello per il pallone della piscina o per il rinnovo del Palapenz, non possiamo più giustificarli ai nostri cittadini».
Palapenz, cosa fare?
Il rinnovo del Palapenz è un argomento controverso. Il Municipio propone una ristrutturazione totale dal costo di circa 5,5 milioni di franchi. La proposta non crea però unanimità. C’è ad esempio chi ha già ipotizzato una soluzione più drastica: abbattimento e riedificazione. «Non possiamo più procrastinare questo intervento, per il Municipio questi 5,5 milioni sono da investire e anche abbastanza velocemente», così Lurati. «Il costo stimato è importante, quindi anche a livello commissionale si stanno facendo degli approfondimenti. Il Palapenz è nato come struttura polivalente e forse il perno della discordia sta proprio lì, perché in considerazione della regionalità delle strutture si potrebbero coinvolgere anche altri attori», è invece l’opinione di Schneeberger.
O stadio, mio stadio!
A far discutere molto è anche la convenzione (e il relativo messaggio) in cui si propone di delegare per 15 anni la gestione dello stadio Riva IV all’FC Chiasso. Una bocciatura è arrivata per esempio dalla Gestione, di cui Schneeberger fa parte: «Dal punto di vista economico la convenzione permette un risparmio, a livello contrattuale crea però dei rischi che il Comune non può assumersi. Se un giorno dovesse succedere qualcosa, i chiassesi si troverebbero a pagare degli importi non indifferenti, in questo caso per dei campi con manto sintetico (anche se direttamente nella convenzione non è citato)». Per Lurati invece la convenzione è la giusta soluzione: «Il Municipio ha visto due opportunità chiare: la prima è quella del risparmio, lo stadio fa circa 300 mila franchi di deficit all’anno e la convenzione permetterebbe di risparmiare tra gli 80 e 120 mila franchi. L’altra è quella di avere ottenuto una garanzia dall’FC Chiasso, anche se non è nella convenzione, di poter mettere sul tavolo 2 milioni per realizzare 3 campi da calcio sintetici a favore della prima squadra, ma soprattutto dei nostri ragazzi».
Rilancio e aggregazione
Quelli per l’ammodernamento delle strutture sportive non sono gli unici progetti sul tavolo del Municipio di Chiasso (o in arrivo). Per rilanciare la cittadina molto bolle in pentola, come conferma Lurati: «Chiasso deve diventare sempre più un centro del fintech, della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale. Poi ci sono diversi progetti, uno è il Gleis 4. Se tutto va bene a fine 2022 potremo brindare insieme nella zona di svago che le FFS concederanno nel comparto della piccola velocità. Un altro progetto è quello per la rinaturazione del Faloppia. Poi c’è lo sviluppo centripeto, la densificazione del territorio di Chiasso per renderla più vivibile». Schneeberger allarga lo sguardo: «Non dimentichiamo che prima o poi le aggregazioni dovranno rientrare nel conto del prossimo quadriennio. Soprattutto in funzione di tutte le collaborazioni che stanno nascendo: lo sviluppo territoriale dovrebbe davvero essere a 360 gradi con i nostri vicini».