Digitalizzazione della Giustizia, un primo sì dalla commissione

Approderà presto in Gran Consiglio il messaggio del Consiglio di Stato sulla trasformazione digitale della Giustizia ticinese, il quale prevede (come avevamo riferito qui) alcuni potenziamenti in termini di risorse umane per la Pretura penale e il Ministero pubblico.
Questa mattina, infatti, la Commissione giustizia e diritti ha sottoscritto il rapporto (relatrice la deputata del Centro Sabrina Gendotti) che giungerà sui banchi del Parlamento a inizio ottobre. Il messaggio, come noto, è stato proposto per implementare due progetti legati tra loro: il progetto nazionale «Justitia 4.0» che prevede lo scambio di atti giudiziari tra i rappresentanti legali e le autorità giudiziarie; e l’implementazione dell’applicativo «MyABI/Juris», con l’ammodernamento del sistema informatico in uso nella Magistratura.
Concretamente, come detto, per fare ciò sono previsti alcuni potenziamenti straordinari: siccome il pretore di Riviera è stato designato capoprogetto «myABI/Juris», alla Pretura penale sarà assegnato un pretore straordinario temporaneo nella misura del 50%, figura che sarà affiancata da un vicecancelliere supplementare temporaneo, sempre nella misura del 50%; al Ministero pubblico, invece, sarà affidato un procuratore straordinario a tempo pieno e due segretarie a tempo pieno per un periodo di almeno tre anni, dal 2026 al 2028.
Il costo complessivo di questi potenziamenti straordinari e temporanei è di poco più di 3,6 milioni di franchi.
Una «colonna» in più
Nel medesimo messaggio, inoltre, il Consiglio di Stato ha colto pure l’occasione per proporre un potenziamento ordinario e strutturale per la Pretura penale, a cui sarà assegnata una «colonna» in più, composta da un pretore, un vicecancelliere e una figura amministrativa. In questo caso il costo del potenziamento sarà di 470 mila franchi all’anno, già inseriti a Piano finanziario. «Questo potenziamento era richiesto e atteso sin dal 2019, quindi a ben 7 anni fa», ricorda Gendotti, da noi contattata, sottolineando l’importanza di questa misura.
Nomine in vista
Sempre questa mattina, va infine segnalato, la Commissione giustizia e diritti ha pure preso atto delle recenti decisioni del Tribunale federale sui ricorsi inoltrati dagli ex giudici del Tribunale penale cantonale Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti.
In tal senso, la Commissione presieduta dal deputato leghista Alessandro Mazzoleni ha fatto sapere che «una volta scaduto il termine di opzione previsto per legge (ndr. 30 giorni), procederà con la pubblicazione dei relativi bandi di concorso» e che, ovviamente, lo stesso discorso vale pure «per il posto di giudice dei provvedimenti coercitivi recentemente lasciato libero dal giudice Paolo Bordoli a seguito della sua nomina al Tribunale penale cantonale».

