È ancora fumata nera sulle nomine nella Giustizia

Fumata nera in Commissione giustizia e diritti. Neppure durante la seduta via Zoom di oggi è stato trovato l’accordo politico sui nomi da proporre per tre importanti cariche in seno alla Giustizia ticinese. Sul tavolo della Commissione, lo ricordiamo, c’erano le nomine di un procuratore pubblico in sostituzione della dimissionaria Francesca Piffaretti-Lanz, di un magistrato dei minorenni al posto di Reto Medici – che lascerà l’incarico a fine settembre – e di un giudice dei provvedimenti coercitivi che prenderà il posto di Ursula Züblin, nominata presidente dell’Ufficio dei GPC.
Come detto, nel corso della seduta di ieri un’intesa non è ancora stata raggiunta e il rischio è di non riuscire ad arrivare in aula, a fine giugno, con le tre proposte di nomina. L’ultimo giorno utile per firmare i rapporti da sottoporre al Gran Consiglio è martedì 7 giugno. Scaduto quel termine, se ne riparlerà verosimilmente a settembre, dopo la pausa estiva. E le occasioni per ritrovarsi a discutere sono poche, considerato il fine settimana e il lunedì di Pentecoste. Insomma, per un’intesa in tempi brevi sarà una vera e propria corsa contro il tempo.
Candidati e ripartizione
Per quanto riguarda il Ministero pubblico, sul tavolo ci sono quattro candidature alla successione della pp dimissionaria di area leghista, la quale fa parte della Sezione reati economici. In corsa ci sono i segretari giudiziari Luca Guastalla, Caterina Jaquinta Defilippi, l’avvocato Didier Lelais e il vicecancelliere del Tribunale penale cantonale Stefano Stillitano. Tutti e quattro sono stati preavvisati favorevolmente dalla Commissione di esperti. Dal momento che andrà considerata – e in qualche modo rispettata – la ripartizione partitica è utile sottolineare che Lelais è in quota Lega, Stillitano in quota Verdi, Guastalla in quota PS mentre Jaquinta Defilippi si presenta come indipendente. E la ripartizione politica giocherà un ruolo importante anche per le altre due nomine.
Le rivendicazioni
A complicare le cose, come facilmente intuibile, ci sono le rivendicazioni incrociate di alcune forze politiche. Premesso che il magistrato dei minorenni uscente è in quota socialista, Ursula Züblin è di area PLR ma con il passaggio di Maurizio Albisetti alla Corte di appello del Tribunale penale federale l’Ufficio GPC non ha più Giudici PPD, anche per i loro successori le discussioni – molto animate – sono in corso. Per il nuovo giudice di garanzia si potrebbe ad esempio pensare a un passaggio di consegne in casa PPD, ma in corsa c’è anche Krizia Kono-Genini, di area liberale radicale, che da gennaio ricopre il ruolo di giudice supplente. Stesso discorso per il magistrato dei minorenni: in lizza vi è infatti l’attuale sostituta, Fabiola Gnesa, in quota popolare democratica. Insomma, incastrare tutti i pezzi del mosaico si sta rivelando decisamente complesso.
Un ruolo «scoperto»
In caso di mancato accordo nei prossimi giorni, l’intesa andrà cercata in tempo utile per arrivare in aula il 19 settembre. Ciò significa però che la Magistratura rimarrebbe «scoperta» dal 1. luglio, quando lascerà la pp Lanz, e questo per almeno i due mesi e mezzo successivi.



