Il fatto

È scoccata l’ora del rinnovo per la funivia Verdasio-Rasa

Pubblicato il bando di concorso per ristrutturare il collegamento in cabinovia tra le due frazioni di Centovalli - L’impianto dovrebbe essere completato tra un paio d’anni: Il sindaco, Michele Turri: «Un’opera apprezzata e fondamentale»
A settant’anni di distanza, la corsa continua © Ti-Press
Jona Mantovan
15.09.2025 06:00

Il rinnovo della funivia Verdasio-Rasa è alle porte. È recentissimo, infatti, il bando per la ristrutturazione del collegamento a fune tre le due frazioni del Comune di Centovalli. L’impianto dovrebbe essere completato tra un paio d’anni (con quasi 12 milioni d’investimento che includono la tratta Intragna-Pila-Costa) e in programma c’è l’uscita di altri concorsi, come quello che riguarderà le cabine stesse. «Questa è un’opera apprezzata e fondamentale per la regione», dice il sindaco Michele Turri al Corriere del Ticino. «È davvero una grande soddisfazione vedere finalmente un passo concreto, dopo un lungo lasso di tempo costellato da progetti rimasti incompiuti per vari motivi. Siamo a una svolta e si intravede la luce in fondo al tunnel. Naturalmente, tutto questo al netto di eventuali ricorsi», aggiunge il 52.enne.

Grazie all’ovovia arrivano molti turisti d’estate; senza, questo territorio finirebbe abbandonato
Michele Turri, sindaco di Centovalli, 52 anni

Adeguamenti e demolizioni

Gli interventi elencati in maniera dettagliata nel documento pubblicato sul Foglio ufficiale vanno a toccare i vari aspetti dell’infrastruttura, vale a dire le due stazioni e il pilone centrale: per quanto riguarda gli edifici, si parla di adeguamenti e bonifica di materiali, come di smaltimento del calcestruzzo di demolizione per far posto a nuovi tetti e a zone d’attesa coperte, locali tecnici e servizi igienici, oltre a scavi di vario tipo per l’installazione di pilastri in cemento, travi, solette, sistemi di supporto.

E così, tra micropali, tiranti in acciaio, barriere antigelo, muri di protezione, riempimenti di tracciati per i cavi elettrici e posa di tubazioni, il futuro per la storica teleferica sorride. E pensare che di viaggi e di revisioni ne sono passati, dagli anni Cinquanta.

Una località senza strada

All’epoca, era il 1956, il Cantone aveva accordato all’allora Comune di Rasa un sussidio per la costruzione di un impianto che fungesse da allacciamento alla fermata della Centovallina, garantendo pure la copertura annuale di parte dei costi, in considerazione del fatto che così si risparmiavano le spese di manutenzione di una strada carrozzabile. A settant’anni di distanza, la località resta una delle ultime, in Ticino, non raggiungibile in automobile. Se l’importante aiuto ingegneristico venisse meno, «sarebbe molto complicato arrivare in quel nucleo sull’altro versante della valle. Così, invece, si arriva in pochi minuti. Sei, massimo sette. Contro un’ora di camminata. È una differenza enorme, che incide direttamente sulla vivibilità e sull’attrattività del luogo», riprende ancora il nostro interlocutore.

Migliaia di pernottamenti

In inverno, la particolare modalità di trasferimento è impiegata regolarmente da una manciata di residenti: «Sei o sette». D’estate, tuttavia, la situazione cambia radicalmente: «Abbiamo una forte affluenza turistica, con circa 6–7.000 pernottamenti nella struttura alberghiera censita. È quindi essenziale garantirne il funzionamento sia per chi vive qui, sia per i forestieri. Senza la cabinovia, quella parte di territorio tanto apprezzata rischierebbe un immeritato abbandono».

Gondole da otto posti

«La richiesta di ricevere offerte, in questo caso, interessa lavori di genio civile», riprende ancora Turri. «L’aspetto tecnico è stato già assegnato circa cinque anni fa. Seguiranno richieste di partecipazione per lavori elettrici, di giardinaggio e altri interventi complementari».

L’ovovia, ricorda ancora l’intervistato, non è mai stata completamente fuori servizio. Negli ultimi due o tre anni, però, è cambiata la modalità di utilizzo: ora può essere usata solo quando è presente il macchinista. Prima, invece, era accessibile anche al di là dell’orario “canonico” grazie a un sistema di tessere per gli abbonati. Quindi, tecnicamente, ha sempre funzionato, ma con restrizioni più recenti.

Sull’aspetto delle «carrozze volanti», Turri non dispone ancora di dettagli. Saranno comunque classiche gondole «da otto posti, come se ne vedono già in tutta la Svizzera. Non ci sono particolarità previste al momento, nemmeno a proposito dei colori che saranno scelti; al momento non c’è l’intenzione di mettere sul tavolo alcun tipo di iniziativa per agire su questo fronte. In definitiva, sarà qualcosa di sobrio e, appunto, classico».

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