La proposta

Ecco che ne sarà del cantiere AlpTransit di Sigirino

La ditta Comibit erediterà parte dell’infrastruttura usata per scavare la galleria, mentre il Comune di Monteceneri otterrà un’ampia area verde di svago a ridosso del fiume Vedeggio - Destinato a sparire il camping
Federico Storni
03.11.2022 06:00

«AlpTransit, il cantiere ha un futuro». Titolavamo così, a inizio 2016. Quasi sette anni dopo quel futuro è a un passo dal diventare presente e ha la forma di una variante di Piano regolatore e di una convenzione tra il Comune di Monteceneri e la ditta Comibit (Consorzio Miscela Bituminosa), proprietaria dei terreni. La variante permetterà a Comibit di rilevare parte dell’infrastruttura usata per scavare la galleria e ottimizzare il proprio sito produttivo, mentre il Comune di Monteceneri otterrà poco distante una pregiata area verde a ridosso del fiume Vedeggio che intende mettere a disposizione della popolazione quale luogo di svago. La convenzione stabilisce invece che le spese di ripristino e di progettazione saranno a carico di Comibit. In tutto ciò, il campeggio «Taverne» di Sigirino, di proprietà di Comibit stessa, è destinato a essere dismesso.

«Soluzione win-win»

Tutto nasce dal fatto che la AlpTransit Gottardo SA, per realizzare la galleria, aveva ottenuto il permesso per un dissodamento temporaneo, condizionato però al ripristino della situazione esistente all’origine. La variante di PR e la convenzione firmata da Comune e azienda rispondono a questa esigenza, e regolarizzano la situazione. In questi anni di discussioni, spiega il municipale di Monteceneri Marco Cattani che ha seguito la pratica per il Comune, si è lavorato a una proposta oggi già matura, con alle spalle un paio di esami preliminari del Cantone sostanzialmente positivi e un paio di rapporti di impatto ambientale. Il passo successivo è il voto del Consiglio comunale, agendato per il 14 dicembre, e a seguire l’approvazione definitiva del Consiglio di Stato. «La variante metterà ordine nella zona - dice Cattani. - Credo sia una soluzione win win e Comibit è sempre stata molto collaborativa. Se come speriamo il Legislativo darà il suo assenso, coglieremo l’opportunità di recuperare un’area pregiata a fianco del fiume. Le zone di svago non sono mai sufficienti, e se sono di qualità meglio ancora».

E di soluzione win-win parla anche Gianmaria Frapolli, presidente del CdA di Comibit: «L’introduzione di un nuovo trasporto a nastro del materiale da trattare (nastro che, incapsulato, attraverserà anche il fiume, ndr.) ci permetterà di ridurre gli spostamenti su gomma e di migliorare il nostro impatto ambientale, che è uno dei nostri obiettivi a medio-lungo termine. Credo che con il Comune abbiamo trovato l’accordo migliore possibile. Purtroppo non ci sarà più il camping. Una scelta da un lato dolorosa in quanto le persone che lo gestiscono, che ringraziamo, sono con noi da molto tempo, ma dall’altro giusta per lo sviluppo dell’area nei prossimi anni.

L’addio

Già, il camping «Taverne». Una presenza storica a Sigirino che Comibit - che pure ha sede lì da diversi decenni - aveva deciso di mantenere all’acquisto dei terreni. Se la variante andrà in porto, il camping non ci sarà più, ma potrebbe lasciare delle tracce. L’intenzione del Comune infatti è quella di creare un’area verde di svago attrezzata. Quindi alcune strutture del camping (la reception, la piscina, i servizi igienici) potrebbero essere conservate. Il resto dovrà essere demolito da Comibit, come si legge nella convenzione.

Monteceneri non ha ancora deciso esattamente cosa inserire nel comparto - ci sarà una procedura separata una volta che la variante sarà cresciuta in giudicato - ma il principio sarà quello del parco fluviale. Ciò comporterà sia interventi al fiume di natura idraulica e per una sua rinaturazione, sia nell’area accanto. Nella variante è riportata una lista indicativa di attività che potrebbero trovare posto. Fra queste: un parco giochi, campi da beach volley, un percorso vita, una pista di pumptrack, un’area picnic attrezzata con griglia.

Accesso alle acque

Il terreno di Sigirino, in realtà, non è che un tassello del progetto di parco fluviale, che mira a rendere più agevole l’accesso al Vedeggio e ai suoi affluenti su tutto il territorio di Monteceneri e Mezzovico-Vira, andando dagli accessi puntuali alle zone di fruizione pubblica delle acque, come s’intende fare a Sigirino. Di recente è ad esempio iniziata la rinaturazione del torrente Leguana dove si immette nel Vedeggio e a risalire per 400 metri.