Il caso

Europei di mountain bike, cosa è andato storto?

Mentre il presidente del comitato organizzatore e il sindaco di Porza continuano a scambiarsi accuse, abbiamo contattato gli Enti che avrebbero dovuto essere coinvolti per provare a fare chiarezza
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Federico Storni
17.03.2023 06:00

La polemica sull’annullamento dei campionati europei juniores di mountain bike previsti per il prossimo agosto continua a tenere banco. Dopo averlo fatto sulle colonne di questo giornale (vedi suggeriti), il presidente del comitato organizzatore Sergio Romaneschi e il sindaco di Porza Franco Citterio si sono scontrati mercoledì scorso anche ai microfoni di Controcorrente, trasmissione di Rete Uno. I due, con toni accesi, hanno in sostanza ribadito le posizioni già note. Da un lato – riassumiamo in due righe una decina di minuti di botta e risposta – Romaneschi ha accusato Citterio di eccessiva rigidità e di non aver voluto incontrare il comitato per dei chiarimenti, dall’altro il sindaco ha ribadito di non aver ricevuto sufficienti rassicurazioni circa la logistica dell’evento, e di aver pertanto negato il permesso di svolgerlo. Da notare che le gare si sarebbero dovute tenere nei boschi di Trevano, su terreno di Porza, sullo stesso percorso utilizzato per la manifestazione Bike Emotions organizzata dalla Città di Lugano a maggio. Citterio ha però spiegato che l’impatto degli europei – per numero di spettatori e partecipanti – sarà ben superiore a quello di Bike Emotions. Romaneschi ha invece detto l’esatto opposto.

Da parte nostra, nel tentativo di offrire ulteriori spunti per capire se c’erano o meno le condizioni per autorizzare l’evento, abbiamo contattato gli enti che avrebbero dovuto essere coinvolti nell’organizzazione degli europei: quelli che Romaneschi ha sostenuto avrebbero garantito la sicurezza (anche in una lettera del 3 febbraio al Municipio di Porza) e che Citterio ha citato come quantomeno dubbiosi sul buon esito dell’evento.

Cosa ne dicono

La Sezione forestale cantonale, citata da Citterio, ci ha contattato spontaneamente per chiarire che essa «non si è mai espressa (e neppure è stata consultata) su questo importante progetto di manifestazione sportiva». Il comandante della Polizia Ceresio Nord, Nicola Poretti, ci ha riferito che rappresentanti del Corpo hanno incontrato Romaneschi per una riunione introduttiva, che attendevano l’autorizzazione del Comune di Porza all’evento per formalizzare il proprio sostegno e che non ravvedevano particolari problemi rispetto all’impegno a loro prospettato. La Polizia Città di Lugano, al momento di andare in stampa, non ha dato seguito alla nostra richiesta d’informazioni. Dalla Croce Verde ci hanno invece fatto sapere che era stata loro commissionata un’analisi del rischio e che sarebbero stati della partita.

Il comandante della Protezione civile Regione Lugano Campagna, Claudio Hess, ci ha confermato la disponibilità a dare una mano qualora l’evento si fosse tenuto nuovamente in Capriasca, ma non a Porza in quanto il Comune è in territorio della PCi Lugano Città e fa dunque riferimento a essa. Il comandante di quest’ultima, Aldo Facchini, ci ha detto che Romaneschi si è fatto vivo «attorno all’Epifania» e che la Delegazione consortile già a fine gennaio ha deciso che «non c’erano gli estremi» per accontentare la sua richiesta, «arrivata fuori tempo massimo». La PCi Lugano Città, ci è stato spiegato, generalmente chiude la pianificazione dell’intero anno a fine autunno di quello precedente.

Per quanto riguarda il Cantone, a manifestazione ormai annullata il Consiglio di Stato ha ribadito in una lettera agli organizzatori che non avrebbero potuto usare la mensa del Centro professionale di Trevano in quanto in cattivo stato. A disposizione invece le palestre, così come ventimila franchi di sostegno finanziario. La direzione delle Scuole Medie di Canobbio aveva pure messo a disposizione delle aule e l’aula magna. Il capodicastero Sport di Lugano, Roberto Badaracco, ha affermato che la Città – che pure avrebbe sostenuto finanziariamente la gara, così come il Comune di Capriasca – era favorevole all’evento.

L’agenzia NQC, infine, in una lettera si era invece detta non competente per decidere se gli organizzatori potevano usare il pratone di Trevano per parcheggiare i camper dei corridori, invitandoli a rivolgersi ai Comuni (Porza, Canobbio e Lugano). Al contempo ricordava che «in ogni momento dovrà essere garantito l’accesso ai residenti di via Chiosso e la stessa NON è a disposizione per il transito di ogni sorta di motoveicolo legato all’utenza degli eventi».

Diversi cappelli

A margine di tutto ciò, segnaliamo infine che Citterio è vicepresidente dell’agenzia NQC, membro della delegazione consortile della PCi Lugano Città, e socio del Panathlon club Lugano, dove Romaneschi è membro del Consiglio direttivo. Un’associazione, il Panathlon, che ha quale scopo «l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali».

«Grazie a tutti»

Intanto il comitato organizzatore ha diffuso un nuovo comunicato in cui ringrazia «tutti i nostri sponsor e sostenitori, gli inserzionisti e chi ci ha dato sostegno».

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