Ex deposito ARL: c'è l'accordo

Trovato l’accordo sullo scambio di terreni, ora si lavora alla variante di Piano regolatore. Ci sono novità sul dossier dell’ex deposito ARL a Viganello, edificio che la Città di Lugano vuole tenersi ben stretto e al centro di un incontro, mercoledì scorso, tra la Città stessa e le Autolinee regionali luganesi. Doverosa precisazione: il comparto è composto dall’ex deposito (fondo 29, di proprietà delle ARL) e dall’ex sotto-centrale (fondo 30, situata all’incrocio tra via la Santa e via agli Orti e di proprietà della Città). L’Esecutivo, come noto, ha deciso di tutelare l’edificio e, appunto, di tenerselo invece di cederlo ai privati e ha quindi promosso un progetto di «mutazione fondiaria» per creare un nuovo fondo 30 più grande (ingloberebbe la parte più a ovest del fondo 29, con uno sbocco su via la Santa) e un nuovo fondo 29 (il deposito e il piazzale immediatamente antistante). Il “nuovo” fondo 30 verrà acquistato da un privato, mentre la Città avrebbe a sua volta acquistato l’ex deposito dalle ARL. Il privato potrebbe quindi costruire un edificio, idealmente di sette piani, e la Città di Lugano sarebbe proprietaria del deposito da restaurare. Una permuta finanziariamente neutra per le casse cittadine (fatta eccezione per il restauro del vecchio edificio, per il quale si stima un costo di 6 milioni di franchi).
Ora, conferma al Corriere del Ticino il sindaco di Lugano, Michele Foletti, trovato l’accordo sullo scambio di terreni tra Città e ARL si sta lavorando alla variante di Piano regolatore, per stabilire che cosa si potrà costruire. «Va trovato l’equilibrio tra le esigenze della città, del Cantone, del privato e dei vicini. In particolare ci si concentra sulla capacità edificatoria».