Lugano

La Città vuole tenersi stretto l’ex deposito ARL a Viganello

Dopo aver tastato il polso della politica, il Municipio ha deciso per una permuta di terreni che porterà all’acquisizione dell’edificio di proprietà delle Autolinee lungo via la Santa – Il privato potrà costruire nelle vicinanze
©Chiara Zocchetti
Nico Nonella
15.07.2025 06:00

Se da un lato i progetti legati al Campo Marzio Nord (il nuovo polo congressuale) e Campo Marzio Sud (il parco urbano) non hanno fatto l’unanimità tra le forze politiche cittadine, dall’altro c’è un dossier la cui prospettiva è decisamente più rosea. Parliamo del comparto di via la Santa a Viganello e, in particolare, del deposito delle ARL, edificio a suo tempo finito al centro dell’attenzione mediatica e non solo e che la Città vuole tenersi ben stretto.

Uno scambio

A questo punto è necessaria una doverosa premessa. Nel 2019 tutto sembrava portare alla vendita a un privato (il gruppo Artisa) intenzionato a edificarvi un complesso multifunzionale con appartamenti mono e bilocali a bassa pigione, un albergo a tre stelle e una zona multiuso al posto di un deposito che le ARL ritenevano non più strategico. Dopo interrogazioni e ricorsi e il «niet» del Dipartimento del territorio, il Municipio aveva deciso di tutelare lo storico edificio. Ma che cosa farne, dunque del comparto? Lo stesso, va precisato, è composto dall’ex deposito (fondo 29, di proprietà della ARL) e dall’ex sotto-centrale (fondo 30, situata all’incrocio tra via la Santa e via agli Orti e di proprietà della Città).

Ebbene, l’Esecutivo aveva trovato una soluzione, contenuta in una revisione del Piano regolatore (nel avevamo parlato lo scorso dicembre) che aveva incontrato il favore del Dipartimento del territorio: ossia tutelare il deposito e concentrare buona parte delle capacità edificatorie proprio all’angolo tra via la Santa e via agli Orti, rendendo di fatto quel terreno più attrattivo per il privato. Ma non solo: l’idea era anche quella di creare contenuti di pubblica utilità – per esempio per gli studenti USI/SUPSI – davanti al deposito ARL stesso. Di qui, dunque, la promozione di un progetto di «mutazione fondiaria» per creare un nuovo fondo 30 più grande (ingloberebbe la parte più a ovest del fondo 29, con uno sbocco su via la Santa) e un nuovo fondo 29 (il deposito e il piazzale immediatamente antistante).

A questo punto, sul tavolo vi erano due scenari: il primo prevedeva l’acquisto da parte del privato del “nuovo” fondo 30 dalla Città, mentre quest’ultima avrebbe a sua volta acquistato l’ex deposito dalle ARL. Il privato potrebbe quindi costruire un edificio di sette piani e la Città di Lugano sarebbe proprietaria del deposito da restaurare. Un permuta finanziariamente neutra per le casse cittadine (fatta eccezione per il restauro del vecchio edificio, per il quale si stima un costo di 6 milioni di franchi). Il secondo scenario prevedeva invece la cessione al privato di entrambi i mappali, con la Città che incasserebbe circa 5,8 milioni). L’onere di ristrutturazione spetterebbe al privato stesso, il quale dovrebbe poi mettere a disposizione l’edificio e il piazzale anche alla Città, insediandovi contenuti di pubblica utilità. Per entrambe le varianti va in ogni caso trovata una soluzione per la sede di Antenna Alice: oggi occupa lo stabile sul mappale 30, che il Comune cederebbe in entrambi gli scenari.

Due opzioni

Quale via percorrere? Anche questa domanda è stata posta alla politica durante l’interpartitica dello scorso 27 febbraio. Dalle risposte pervenute al Municipio, emerge che la maggioranza dei gruppi preferisce il primo scenario. A favore si sono espressi Avanti con MTL, La Sinistra e i Verdi, con la Lega che si è detta aperta ad entrambe le proposte. Di parere diametralmente opposto è il Centro, il cui gruppo predilige la seconda variante «perché riesce a coniugare la convenienze economica per la Città con la possibilità di disporre di spazi ad uso pubblico che ad oggi non ci sono». Sì, a un «proficuo» partenariato pubblico-privato, dunque. L’invito è di proporre un Piano di quartiere «affinché il privato possa partecipare da subito allo sviluppo del nuovo Piano regolatore». Scettico è invece il PLR, il quale ritiene «non prioritaria» la definizione del progetto per via La Santa. «Prima – si legge nella risposta inviata al Municipio – deve essere stabilito con chiarezza che cosa realizzare al Campo Marzio Nord e Sud».

Incontro in agenda

Un volta ricevute tutte le risposte, il Municipio le ha soppesate e valutate per arrivare a una decisione. L’idea della Città, conferma al Corriere del Ticino il sindaco di Lugano Michele Foletti, è quella di concretizzare il primo scenario, quello della permuta di terreni. Il privato avrebbe così a disposizione uno spazio sul quale costruire mentre Lugano entrerebbe in possesso di un stabile dal valore storico e architettonico. I prossimi passi verranno discussi da Municipio e ARL a inizio agosto.

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