Chiasso

Falla individuata, ma s’investiga ancora

La fuoriuscita di cloro dalle piscine comunali di Chiasso aveva contaminato il pozzo di captazione di Vacallo – La causa era una condotta che porta la sostanza alle vasche – I tecnici devono ora fare i conti con un’altra perdita e la stagione invernale è a rischio
Stefano Lippmann
29.10.2022 06:00

La stagione balneare estiva a Chiasso, purtroppo, è stata compromessa. Durante luglio e agosto, infatti, le piscine hanno dovuto fare i conti con una perdita di cloro. Sostanza che, non confluendo nelle vasche, è finita dapprima nel terreno e poi nel pozzo di captazione che alimenta l’acquedotto di Vacallo. Nessun timore per la popolazione del Comune perché fortunatamente i valori limite fissati dalla legge non sono mai stati raggiunti e, dunque, l’acqua è sempre rimasta potabile. Ma, in un’estate particolarmente siccitosa come quella che abbiamo vissuto quest’anno nel Distretto, questa contaminazione ha creato qualche preoccupazione. Una volta scoperta l’infiltrazione gli addetti ai lavori si sono subito messi all’opera per tentare di trovare le cause della fuoriuscita di cloro. Lavoro che si è rivelato essere piuttosto ostico e che ha comportato, giocoforza, la chiusura a tappe delle piscine al fine di identificare il problema. Alla fine, però, si è dovuti arrivare alla soluzione di svuotare tutte le vasche e chiudere anticipatamente la stagione balneare estiva. I pozzi di captazione, d’altronde, andavano tutelati. La buona notizia, stando a nostre verifiche, è che la causa principale della fuoriuscita di cloro è stata scoperta. Il problema maggiore, infatti, è stato individuato nella condotta che porta il cloro alle piscine. E i tecnici, una volta identificata la falla, hanno subito iniziato i lavori per permettere di ripristinare la situazione. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, però, i «guai» non sarebbero finiti. E, grazie all’immissione di una sostanza «colorante» – un tracciamento –, si è palesato un altro problema. Ci sarebbero ancora delle perdite, situate tra la vasca olimpionica e il locale dei filtri. A questo punto, non si è potuto fare altro che dare il via a ulteriori verifiche. Che prenderanno ancora del tempo. Tutto ciò permetterà però, alla fine, di evitare nuove contaminazioni all’acquedotto di Vacallo. Struttura, quest’ultima, che è gestita da AGE, l’Azienda acqua, elettricità e gas di Chiasso. Per AGE, infatti, il compito primario in questo caso è quello di proteggere la falda presente sotto le piscine.

«Pallone» incerto

Se il pericolo per l’acquedotto è scongiurato, diverso è il discorso per quanto concerne la stagione invernale. Nella cittadina, da tempo, nei mesi invernali viene montato il «pallone»: un rivestimento alla piscina olimpionica, permettendo così che la struttura venga usata anche durante il periodo più freddo. In tal senso, però, il tempo stringe. Non è ancora chiaro, infatti, quanto tempo serva ai tecnici per sistemare le falle. E, oltretutto, una volta ultimati i lavori si dovrà attendere il nullaosta da parte di AGE e degli enti preposti, senza dimenticare le osservazione del Comune di Vacallo. Anche perché, come detto, la precedenza va alla preservazione dell’acqua che poi esce dai rubinetti delle abitazioni. Un incontro tra le parti è previsto attorno alla metà di novembre. Complice anche il rincaro delle tariffe dell’elettricità e del gas, la scelta di montare il «pallone» non sarà quindi solamente logistica, ma pure politica. L’Esecutivo dovrà valutare, una volta ottenuto il nullaosta, se varrà la pena aprire la struttura per un lasso di tempo che, di settimana in settimana, si accorcia.

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