Il punto

Febbre dengue nel Comasco: che cosa dicono i dati in Ticino e in Svizzera?

Nel nostro cantone, lo scorso agosto, era stato segnalato un caso a Rancate – Finora, nel 2025, sono state fatte 53 dichiarazioni: l'anno scorso erano 443
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
03.05.2025 11:30

La Provincia di Como, oggi, riferisce di un caso di dengue a Capiago Intimiano, Comune non molto lontano dal confine. L’allarme è scattato ieri, dopo che un residente di ritorno da un viaggio all’estero ha accusato i sintomi tipici ed è stato ricoverato in sorveglianza sanitaria all’ospedale Sant’Anna. Di riflesso, e in via precauzionale, il Comune ha avviato un trattamento straordinario per l’eliminazione di eventuali zanzare tigre, potenziali vettori della malattia. I residenti, come da prassi, sono stati invitati a tenere le finestre chiuse, gli animali domestici in casa e a non consumare i prodotti del proprio orto.

Che cos’è la febbre dengue?

La febbre dengue, parentesi, è una malattia virale diffusa dalle zanzare infette del genere Aedes, principalmente dalle zanzare della febbre gialla Aedes aegypti, ma anche dalle zanzare tigri asiatiche Aedes albopictus. Esistono quattro sierotipi (sottogruppi) del virus.

Il quadro clinico

La febbre dengue, scrive al riguardo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), si manifesta solitamente da 4 a 7 giorni (raramente da 3 a 14 giorni) dopo la puntura di una zanzara infetta. Nel 40 fino all’80 per cento dei casi l’infezione ha un decorso asintomatico, ma è anche in grado di provocare un ampio spettro di manifestazioni cliniche. La forma classica è caratterizzata da febbre alta, mal di testa, dolori articolari ed eruzioni cutanee. In rari casi può manifestarsi una forma grave detta febbre dengue emorragica o sindrome da shock dengue. Rispetto alla prima infezione, il rischio di un decorso grave della malattia è maggiore in caso di una seconda infezione. Poiché, attualmente, non esiste ancora un medicamento efficace per il trattamento della febbre dengue, la terapia è di tipo sintomatico. I sintomi possono essere attenuati soltanto con antipiretici e analgesici; ma quelli a base di salicilati sono controindicati a causa degli effetti anticoagulanti.

Quel caso a Rancate

Detto del caso nel Comasco, com’è la situazione in Ticino e, allargando il campo, in Svizzera? Lo scorso agosto, qualcuno ricorderà, era stato riscontrato un caso di dengue a Rancate, nel Mendrisiotto. «Sono andato alle Maldive in vacanza con la famiglia e, al rientro, ho cominciato ad avere la febbre alta, non accennava ad abbassarsi» aveva spiegato l’uomo al Corriere del Ticino. Le autorità cantonali e sanitarie si erano immediatamente attivate per evitare possibili rischi legati alla malattia. In particolar modo, era subito stato effettuato un trattamento straordinario di lotta alla zanzara tigre a causa del contagio.

I casi sono tutti legati a soggiorni all’estero

Negli ultimi anni, ribadisce l’UFSP, i casi di febbre dengue sono aumentati notevolmente in tutto il mondo, interessando aree geografiche sempre più vaste. Anche in Europa sono stati registrati alcuni casi di trasmissione. L’aumento a livello mondiale si riflette sul numero di casi registrati in Svizzera di persone infette al ritorno da viaggi all’estero. Nel nostro Paese, in ogni caso, non si è verificata finora alcuna trasmissione autoctona. «Ma il rischio esiste» aveva spiegato tempo fa al Corriere del Ticino Enos Bernasconi, infettivologo dell’EOC. Infatti, «negli ultimi anni si sono verificati casi autoctoni in Europa, in particolare in Francia e in Spagna. E questo fa pensare che, in futuro, a causa dei cambiamenti climatici che rendono il nostro clima sempre più umido e caldo, potrebbe insorgere anche in Svizzera un’epidemia di dengue».

Che cosa dicono i numeri?

Nel 2025, leggiamo sul sito dell’UFSP, al 28 aprile risultavano 53 casi di dengue nel nostro Paese. Lo scorso anno, il totale ha raggiunto quota 443, in aumento rispetto ai 301 casi del 2023 e ai 110 del 2022. Nel 2024, l’incidenza su una popolazione di 100 mila abitanti si era attestata a 4,92 mentre – a questo ritmo – nel 2025 l’incidenza annualizzata è pari a 1,8.

In Ticino, lo scorso anno, sono stati segnalati 16 casi. Tanti? Non esattamente, considerando che Zurigo ne ha avuti 105, Berna 55 e Ginevra 50. L’incidenza, nel nostro cantone, è stata inferiore rispetto alla media nazionale: 4,47.