FFS Cargo taglia 40 posti di lavoro in Ticino

Oltre alla già comunicata riduzione di posti di lavoro nell’amministrazione in tutta la Svizzera, entro la fine del 2025 FFS Cargo Svizzera taglierà anche nei settori operativi circa 65 posti di lavoro a tempo pieno, di cui circa 40 in Ticino. La causa è in particolare da ricercare nell'attività deficitaria del trasporto combinato: «Oggi in questa attività, come nell’infruttuoso traffico a carri isolati, si registra ogni anno un deficit di decine di milioni di franchi», si legge nella nota.
Le FFS stanno riorganizzando radicalmente il traffico merci su rotaia per renderlo forte e orientato al futuro, si legge ancora nella nota. In collaborazione con la politica e i clienti del traffico merci, le FFS contribuiscono agli sforzi riducendo i costi di 60 milioni di franchi all’anno entro il 2033.
Chiudono i terminal di Cadenazzo e di Lugano
In tutta la Svizzera, FFS Cargo Svizzera offre il traffico combinato: unità di trasporto come i container viaggiano per ferrovia sulle lunghe distanze, e su strada nei tratti brevi. In questo ambito, sull’asse nord-sud, molto richiesto, verrà rafforzato il collegamento transalpino tra Dietikon (ZH) e Stabio (TI) e messa alla prova la nuova offerta.
Sull’asse est-ovest, invece, «attualmente mancano tracce express per il traffico merci e un’infrastruttura di terminali adatta per realizzare questo tipo di test». Otto terminali di traffico combinato FFS che non è possibile gestire in modo redditizio non saranno più utilizzati. In Ticino ciò riguarda le sedi di Cadenazzo e Lugano. «Vi sarà ancora la possibilità del trasbordo delle merci dalla strada alla ferrovia presso terminali terzi. In questo modo le FFS stabilizzeranno finanziariamente l’oneroso traffico combinato che, secondo quanto disposto dalla Confederazione, deve essere gestito in modo profittevole». Gli altri sei terminal che chiuderanno sono a Basilea, Oensingen (SO), Gossau (SG), Widnau (SG), Renens (VD), St-Triphon (VD).
«Non vi saranno licenziamenti»
La riduzione dei posti di lavoro riguarda in gran parte il personale di locomotiva, di manovra e di controllo tecnico dei treni merci. «La riduzione di posti verrà attuata nel modo più socialmente responsabile possibile», prosegue la nota. «La situazione in Ticino – dove le FFS impiegano complessivamente circa 2.200 persone – è particolarmente complessa dal punto di vista geografico, linguistico e del mercato del lavoro. Per tenere conto delle circostanze specifiche, le FFS hanno considerato questa regione separatamente e insieme alle parti sociali hanno elaborato possibili soluzioni nell’ambito del contratto collettivo di lavoro (CCL). La riduzione avverrà il più possibile attraverso fluttuazioni naturali come i pensionamenti o gli avvicendamenti all’interno delle FFS. Non vi saranno licenziamenti».
Il SEV condanna i tagli
Il sindacato del personale dei trasporti (SEV) ha condannato il «taglio netto», in una presa di posizione. Uno smantellamento così radicale significa una pericolosa perdita di know-how e «mette a rischio l'urgente e necessario trasferimento delle merci dalle strade alla rotaia», si legge.
L'organizzazione sindacale chiede a FFS Cargo di rinunciare al taglio degli impieghi. «Alternative esistono: il personale con poche possibilità di utilizzo potrebbero essere provvisoriamente girato ad altre aziende, in particolare all'interno del gruppo FFS».