Lugano

Fiduciari abusivi sotto la lente: «Un centinaio di incarti aperti»

Lo studio non autorizzato è stato segnalato da un collega (in regola) – L’Autorità di vigilanza lavora a stretto contatto con la Procura per scongiurare episodi simili – Colombi: «I rischi per i clienti? Anche il fallimento delle loro società»
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
18.03.2023 06:00

I sigilli del Ministero pubblico sono ancora lì, apposti agli uffici di una fiduciaria abusiva in pieno centro di Lugano i cui titolari sono finiti sotto inchiesta per esercizio abusivo della professione. Hanno cioè continuato a svolgere l’attività in assenza delle necessarie autorizzazioni e nonostante una precedente condanna, risalente al 2021, proprio per questo tipo di reato. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, decisiva è stata la segnalazione da parte di un collega (in regola) all’Autorità di vigilanza.

Verifiche e sanzioni

Ma come interpretare il comunicato di giovedì? È un segnale ai furbetti, certo, ma si tratta di una problematica in aumento? Abbiamo girato la domanda all’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario. «Direi di no», ci risponde il capoufficio, Giuseppe Colombi. «Verosimilmente più che un aumento degli abusivi vi è stato un incremento delle segnalazioni e dei procedimenti, grazie all’affinamento della collaborazione fra autorità e in particolare l’agire coadiuvato tra noi e il Ministero pubblico». In cifre, prosegue il nostro interlocutore, «in relazione a casi dove è assente l’autorizzazione, durante l’anno vengono normalmente aperti un centinaio di incarti, che concernono sia la procedura penale (esercizio abusivo della professione fiduciaria), sia amministrativa (procedimenti interdittivi, richieste di informazioni)». Inoltre, «nella sua veste di autorità penale delle contravvenzioni, l’Autorità di vigilanza, dal 2017 ad oggi ha emanato un’ottantina di decreti d’accusa per la condanna del reato di esercizio abusivo della professione di fiduciario, quasi tutti cresciuti in giudicato o confermati in sede giudiziaria».

Multe molto salate

Al di là del fatto, non trascurabile, di non avere l’autorizzazione, quali sono le tipiche violazioni commesse da un fiduciario abusivo? «Di fatto, i procedimenti interessano sostanzialmente entrambi i rami soggetti ad autorizzazione, commercialista e immobiliare, e attengono a quasi tutte le attività disciplinate dalla legge. Le più ricorrenti riguardano la tenuta e l’allestimento della contabilità e delle dichiarazioni fiscali, l’amministrazione e gestione di società a titolo fiduciario, la mediazione immobiliare e l’amministrazione condominiale», risponde Colombi. «Coloro che operano come fiduciari senza essere in possesso della necessaria autorizzazione sono in genere più propensi a commettere illeciti penali e quindi, oltre a rendersi colpevoli di esercizio abusivo per le professioni di commercialista e immobiliare, capita che siano coinvolti in altri reati codificati nel Codice penale». Tra questi ritroviamo principalmente truffa, falsità in documenti, frode fiscale e amministrazione infedele. Le conseguenze per chi opera abusivamente sono pesanti. L’Autorità di vigilanza sanziona gli autori colpevoli dell’abuso della professione emanando una decisione penale che ha la forma del decreto d’accusa. «La multa erogata può raggiungere l’importo di 50 mila franchi in caso di agire intenzionale, mentre se il fiduciario ha agito per negligenza l’importo massimo è di 20 mila franchi», spiega Colombi. La multa può raggiungere i 200 mila per i casi gravi e di recidiva (come quello dello studio abusivo luganese, ndr), i quali sono per legge di competenza del Ministero pubblico.

I possibili rischi

Un aspetto da non sottovalutare sono le conseguenze per i clienti che si affidano a società non in regola. «Affidandosi ad abusivi rischiano concretamente di essere toccati da procedimenti che interessano il fiduciario abusivo o che loro stessi devono intraprendere per far valere le proprie pretese in relazione, in particolare, alle conseguenze di natura economica subite e per poter correggere laddove ancora possibile gli errori fatti in precedenza dal fiduciario abusivo», avverte Colombi. «Il rischio è di vedere addirittura fallire la propria società, o in ogni caso avere ripercussioni fiscali, contabili, patrimoniali e delle assicurazioni sociali, come pure sostenere costi con il proprio patrimonio personale, non potendo nemmeno fare affidamento alle garanzie economiche offerte da una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale, di cui invece il fiduciario autorizzato è obbligato ad avere». Per questi motivi, conclude il nostro interlocutore, «raccomando tutti coloro che sono intenzionati a rivolgersi ad un fiduciario di fare le preventive verifiche, al fine di assicurarsi che la società alla quale ci si vuole rivolgere disponga di un fiduciario regolarmente autorizzato. La verifica può essere fatta con l’Albo pubblico sulla nostra pagina internet».

L’autorizzazione è federale

Va infine segnalato che a livello legislativo, in Ticino, c’è stato un cambiamento importante. Il 18 ottobre 2021 il Gran Consiglio ha approvato l’adeguamento della Legge cantonale alla normativa federale . La quale sottopone i fiduciari finanziari all’autorizzazione da Berna, con i commercialisti e gli immobiliari che continuano a far capo al testo cantonale. «L’attività di gestore patrimoniale a partire dal 1. gennaio è soggetta ad autorizzazione da parte della FINMA, ricorda l’avvocato Filippo Recalcati, responsabile dell’ufficio ticinese dell’Associazione svizzera dei gestori patrimoniali e membro di direzione a livello nazionale». L’attività dei gestori patrimoniali è ora soggetta alla Legge sugli istituti finanziari, il cui scopo è quello “di proteggere gli investitori e i clienti degli istituti finanziari e di garantire la funzionalità del mercato finanziario”. E la stessa FINMA pubblica sia i nomi delle società autorizzate che una lista di allerta di chi svolge l’attività in modo abusivo». Detto ciò, conclude Recalcati, «periodicamente ci vengono segnalati casi di situazioni di consulenti, o presunti tali, soprattutto esteri, che svolgono illegalmente l’attività di gestione o consulenza sul suolo ticinese. Il nostro consiglio è di affidarsi a professionisti che dispongano delle necessarie autorizzazioni e che adempiono ai vari requisiti finanziari, organizzativi e in materia di personale, oltre che a garanzie procedurali in caso di controversie con i propri clienti».

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