«Giallo» all’ecocentro: «Sapevamo, ma non tutto»

«Sapevamo qualcosa, ma non tutto». Altrimenti detto: «Non abbiamo detto bugie». Potrebbe essere riassunta così la posizione del Municipio di Chiasso contenuta nella risposta a un’interrogazione del gruppo US-I Verdi sull’ecocentro di via Favre. Nel dettaglio sulla presenza di addetti alla sicurezza a inizio gennaio nell’area di raccolta dei rifiuti chiassese – lì per monitorare e controllare i flussi e i depositi con l’obiettivo di ottimizzare il servizio –, una presenza negata durante la seduta di Consiglio comunale del 13 gennaio dal sindaco BrunoArrigoni, ma poi rivelatasi reale. La questione, forse è inutile ricordarlo, aveva creato una sorta di «giallo» e prontamente ispirato le domande del mondo politico.
Domande a cui l’Esecutivo ha risposto nelle scorse ore, cercando di mettere un po’ di chiarezza nella vicenda. Se ci sia riuscito o meno, lo lasciamo stabilire a voi lettori. «Il Municipio era a conoscenza degli intendimenti generali del Dicastero ambiente di procedere ad un’ottimizzazione della gestione della struttura – si premette nella risposta alla prima interrogazione sul tema –. L’Esecutivo non era invece a conoscenza della misura concreta operativa, attivata internamente all’Ufficio ambiente a titolo sperimentale durante la prima settimana di gennaio 2025, di far eseguire nel corso di un paio di giornate un controllo degli accessi a cura di una ditta esterna, al fine di verificare innanzitutto il rispetto da parte dell’utenza dell’ordinanza relativa all’ecocentro». Anche perché, il responsabile dell’ecocentro, non riesce da solo a «eseguire controlli sistematici all’entrata».
Spesa già neutralizzata
Risposte sono date anche in relazione alle domande sul costo della misura, considerata anche la difficile situazione delle finanze chiassesi. «La misura dal costo contenuto aveva carattere preventivo e non repressivo – si spiega –. La spesa totale del servizio è stata di 400 franchi ed è già stata ampiamente neutralizzata dal rifacimento delle tessere EcoCard (le tessere per accedere alla struttura, ndr) da parte di coloro che ne sono risultati sprovvisti, in quanto smarrite, o andate in qualche modo perse».
Non risultano invece repliche puntuali alle domande sul motivo per cui nessun municipale si sia espresso in sala di Consiglio comunale per spiegare quanto stava accadendo all’ecocentro. Sull’eventualità di affidarsi a soluzioni interne piuttosto che a una ditta esterna invece si rende noto che con risoluzione del 14 gennaio (quindi il giorno dopo la seduta di Consiglio comunale) «il Municipio ha risolto di affidare agli assistenti di polizia comunale il compito di verificare per mezzo di controlli saltuari a cadenze irregolari, dapprima il possesso dell’EcoCard di chi accede all’ecocentro e quindi il rispetto delle altre disposizioni vigenti». Gli scopi sono anche di valutare eventuali nuovi orari di apertura e migliorare il riciclaggio.
Raccolta dell’umido in arrivo
La seconda interrogazione sul tema dell’ecocentro a cui ha risposto il Municipio nelle scorse ore era di natura più generica e propositiva. L’intento era infatti di individuare «le aree di miglioramento». Tra i temi principali su cui si sofferma il Municipio nella risposta vi è l’economia circolare. A breve sarà redatto un rapporto finale sul progetto Comune Zero Rifiuti a cui ha aderito anche Chiasso, si spiega; il documento «costituirà la base per implementare ulteriori strategie e azioni a favore dell’economia circolare». Si scrive «ulteriori» perché «l’economia circolare è un tema di grande rilevanza, e non solo per Chiasso, tanto che sono già in atto numerose strategie e azioni».
In attesa di aggiornamenti legati a quel progetto, è più imminente un’altra novità: la raccolta dell’umido all’ecocentro. «La data di attivazione del servizio sarà verosimilmente verso la fine di marzo». Le ordinanze sul tema, aggiornate, sono in pubblicazione da ieri.