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Grandi cantieri in stazione a Lugano: tempi, scopi e problematiche

Città, Cantone e FFS hanno fatto il punto sui progetti passati e futuri che stanno trasformando l'area — Le autorità chiedono ai cittadini di avere comprensione — Il sindaco Foletti: «Ne varrà la pena, portiamo miglioramenti»
Federico Storni
14.06.2022 06:00

Coacervo. È la parola che forse meglio definisce gli ultimi anni della stazione FFS di Lugano e dell’area immediatamente attorno. Un’accozzaglia di cantieri e progetti che ai non addetti ai lavori possono sembrare disordinati e infiniti, addirittura controintuitivi, almeno a primo acchito (si pensi al parco inaugurato sabato e creato dove c’era l’ex parcheggio Pestalozzi: fra un paio d’anni non ci sarà più). Fra nuovi sottopassi pedonali e automobilistici, spostamenti di edifici tutelati, nuove edificazioni, tram-treno e varianti pianificatorie è un attimo perdersi. E le autorità lo sanno: ieri sera a Besso le parti interessate (Cantone, FFS e Città) hanno deciso di fare il punto della situazione, per spiegare a un gremito auditorium Stelio Molo cosa succederà nell’area nei prossimi anni. E chiedere pazienza ancora a chi in quella zona ci abita: «Oggi si vedono quasi solo disagi - ha detto il sindaco di Lugano Michele Foletti - ma stiamo facendo questi lavori per portare miglioramenti non solo al quartiere di Besso, che sarà meglio connesso con il centro, ma anche a livello di qualità di vita, di mobilità e di trasporto pubblico».

Gioco a incastri multimilionario

Lo scriviamo da tempo: i cantieri in stazione sono un gioco a incastri. Il completamento di uno ne sblocca un altro. Ora si sta lavorando al nuovo sottopasso pedonale di Besso e lo si farà fino al 2025 (è in quest’ambito che verrà spostato di qualche metro un edificio, l’ex deposito della stazione). Poi, nei cinque anni successivi si conta di iniziare e terminare il sottopasso viario Genzana all’altezza dell’ex latteria (il progetto è stato pubblicato di recente, si stima costerà 43 milioni) e il nodo intermodale che prenderà il posto del parco provvisorio all’ex Pestalozzi. Nodo che sotto ai piedi avrà un autosilo di due piani (140 posti) e sopra la testa un edificio alto una ventina di metri che ospiterà contenuti pubblici la cui progettazione è in via di definizione. Si stimano investimenti per 80 milioni. Questo per quanto riguarda i progetti principali. Ma ce ne sono altri, al di fuori del perimetro «StazLu2». In primis il collegamento tra la stazione e la futura rete-tram treno, che avrà una fermata sessanta metri sotto la stazione. E poi c’è la copertura della trincea di Massagno, con i progetti edificatori della SUPSI (in particolare un campus a ridosso della stazione). E anche la decisione di modificare l’incrocio Arizona a Massagno: un’opera di portata tutto sommato minore ma capace in fase di cantiere di rendere difficoltosa la mobilità.

L’orizzonte dello zen

Quanta pazienza dovrà avere, ancora, chi abita nei dintorni? Diego Rodoni (direttore Divisione costruzioni del Cantone) ha parlato di orizzonte 2030, ma è probabilmente più esatta la stima della municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi: «Dieci-quindici anni». Perché ai progetti citati potrebbero aggiungersi anche quelli dei privati, sul fronte di via Basilea, e delle FFS. Lavori che non sottostanno agli incastri di cui si è detto, e dunque con tempi potenzialmente più dilatati.

La luce in mezzo al tunnel

La domanda è se ne verrà la pena. Foletti al proposito ha detto di guardare a quanto è già stato fatto, all’atrio della stazione che ha restituito a chi arriva in treno a Lugano la vista del lago. Ed è lo stesso team di architetti che si sta occupando del nuovo sottopasso pedonale. La logica, ha detto il capogruppo Lorenzo Felder, è la stessa: farne un luogo d’incontro oltre che un luogo di passaggio. C’è quindi da scordarsi il vecchio e buio sottopasso di Besso: quello in costruzione sarà in leggera pendenza e godrà di molta luce naturale grazie ad ampie aperture. Oltre a un’area in cui sostare e dotata di spazi commerciali sotto il futuro piazzale di Besso. Che potrebbe addirittura diventare una nuova piazza per il quartiere.

Il diavolo sta nei dettagli

Una serata simile era stata organizzata già due anni fa. Ieri sera c’era decisamente più gente e tutto sommato più condivisione del progetto. Le critiche maggiori hanno riguardato la perdita di parcheggi (a cui è stato ribattuto che la stazione sarà così ben collegata che arrivarci in auto avrà poco senso). A scaldare maggiormente gli animi, a dimostrazione che il diavolo sta nei dettagli, è stato però un aspetto specifico: la sistemazione provvisoria della viabilità. In particolare la presunta pericolosità - segnalata da diversi abitanti della zona - della nuova area della fermata del bus su via Sorengo. Sono stati chiesti correttivi - anche contrastanti - e le autorità hanno assicurato che faranno il possibile per migliorare la situazione, ricordando in ogni caso chela sistemazione è - appunto - temporanea.