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Grandine sul Ticino a fine febbraio? «No, era gragnuola»

MeteoSvizzera fa chiarezza sulla precipitazione tipicamente primaverile che oggi ha interessato il nostro Cantone, scambiata da molti per grandine
© MeteoSvizzera
Red. Online
24.02.2024 17:55

In Ticino, c'è chi, oggi, affacciandosi alla finestra, ha visto la neve. Chi, invece, forti precipitazioni. In alcuni casi, accompagnate anche da un paio di fulmini. O persino dalla grandine. Almeno, così sembrava. 

«Com'è possibile che grandini a febbraio?», si saranno chiesti molti ticinesi, guardando perplessi il panorama fuori casa. La risposta, però, molto semplice, arriva da MeteoSvizzera. Quella che abbiamo visto cadere dal cielo, oggi pomeriggio, non era grandine. Bensì, gragnuola. Ma di cosa si tratta?

Come spiega l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia sul suo blog, la gragnuola è un tipo di precipitazione generata da nubi cumuliformi, che si verifica dunque sotto forma di rovesci. «È costituita da ghiaccio bianco e opaco, con proprietà simili alla neve. Concretamente sono cristalli di neve inglobati da ghiaccio proveniente da goccioline di acqua sopraffusa». Caratteristiche visive, queste, che ricordano istintivamente la grandine a cui siamo abituati ad assistere durante i temporali estivi. Forse anche a causa della forma che, come spiega MeteoSvizzera, è tipicamente sferica o conica, con dimensioni tra i 2 e i 5 millimetri. 

Diversamente dalla grandine, la gragnuola è però una precipitazione tipicamente primaverile. E non solo. La principale differenza tra questi due fenomeni atmosferici è da ricercare nella composizione. La grandine, infatti, «è composta da strati di ghiaccio più duri, spesso uniformi e trasparenti, e si forma tipicamente durante i temporali, all'interno dei cumulonembi». Al contrario, MeteoSvizzera descrive la gragnuola come «più friabile», evidenziandone caratteristiche diverse, come quella di spaccarsi quando entra a contatto con il suolo. Mistero risolto, dunque. 

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