Ha scaricato migliaia di file pedopornografici

Pochi giorni fa, riferendo di un dibattimento a carico di un 35.enne svizzero residente nel Luganese, scrivevamo che sono rari, ma non unici, i casi in cui vengono scaricate immagini pornografiche proibite nell’ordine delle decine di migliaia. La dimostrazione è il processo – praticamente fotocopia – andato in scena ieri mattina alle Correzionali. Se per il dibattimento di cui abbiamo accennato in entrata i file proibiti scaricati da internet sono stati almeno 36.000, ora parliamo di ben 54.652 immagini e video pedopornografici scaricati tra il 2012 e il 2023) rappresentanti atti sessuali reali con minorenni e 730 file, della stessa natura, ma di atti sessuali fittizi. Altri 18 file pedopornografici, invece, sono stati intercettati dalla Polizia cantonale bernese. L’imputato comparso alla sbarra – processato con la formula del rito abbreviato – è un 60.enne cittadino svizzero domiciliato nel Luganese che è stato condannato dal giudice Paolo Bordoli a 18 mesi sospesi per 3 anni per pornografia ripetuta e infrazione alla Legge federale sulle armi, gli accessori di armi e le munizioni.
L’uomo è anche stato interdetto a vita dall’esercitare qualsiasi attività professionale o extraprofessionale organizzata implicante un contatto regolare con minorenni e gli è stato imposto di continuare, per due anni e a sue spese, un trattamento ambulatoriale di presa a carico terapeutica. All’imputati sono anche stati confiscati e saranno distrutti diversi telefonini, hard-disk, computer, e penne USB usati per conservare le immagini. La lista del materiale confiscato e distrutto è lunga una pagina e mezza dell’atto d’accusa, di cui fanno parte anche tutte le armi – tra coltelli, pistole e proiettili – di cui disponeva il 60.enne. La pena inflitta dal presidente della Corte è frutto di un accordo pattuito in precedenza dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas e dal patrocinatore dell’imputato, l’avvocato Andrea Daldini.