I dubbi

I Comuni sparano sui costi del nuovo poligono di tiro di Maroggia

La struttura attuale, a cui fanno capo Val Mara, Arogno, Bissone, Melide, Morcote, Vico Morcote e Stabio va ristrutturata per legge, ma il progetto della Società Liberi Tiratori del Ceresio è contestato - «Otto milioni sono troppi»
©Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
01.09.2025 06:00

Da una parte le nuove normative cantonali, che impongono nuovi standard tecnici. Dall’altra i costi giudicati sovradimensionati dai Comuni, che sono chiamati a partecipare alle spese. Il nuovo stand di tiro di Maroggia, per il quale la Società Liberi Tiratori del Ceresio ha depositato la domanda di costruzione (consultabile da venerdì scorso nel Comune di Val Mara) non è ancora nato che già divide.

Nessuno mette in dubbio, nemmeno i Comuni coinvolti, la necessità dell’infrastruttura, che deve essere, come detto, rivista per adeguarla alle nuove normative di sicurezza, agibilità e impatto ambientale. A suscitare perplessità sono, piuttosto, i costi del progetto di ristrutturazione: 8,2 milioni di franchi, di cui 6,1 a carico dei Comuni, che le realtà comunali che fanno capo al poligono - Val Mara, Arogno, Bissone, Melide, Morcote, Vico Morcote e Stabio – sono chiamati per legge a sobbarcarsi, secondo una chiave di finanziamento fissata in base al numero degli abitanti.

Il coro dei no

«Il progetto del nuovo poligono è alquanto costoso e come Municipio di Val Mara abbiamo chiesto alla Società Liberi Tiratori del Ceresio di rivederlo per contenere i costi», afferma il sindaco del Comune, Jgor Zocchetti. Come lui Emanuele Stauffer, sindaco di Arogno: «È un progetto sovradimensionato sia per investimento che per costo». Marco Martino, vicesindaco di Melide, è dello stesso parere: «Come Municipio - riferisce - abbiamo detto che è esagerato e lo abbiamo messo anche nero su bianco. Nessuno mette in dubbio che occorra ristrutturare il poligono, ma non in questo modo e non siamo gli unici a pensarla così, anzi». Anche Morcote, come sottolinea il suo sindaco, Giacomo Caratti, si è allineato alla richiesta di un ridimensionamento dei costi.

«È una necessità»

Fucilato ancor prima di vedere la luce. Sembra questo oggi il destino del nuovo poligono di Maroggia. Franz Hurschler, presidente dei Società Liberi Tiratori del Ceresio, non la pensa però così. «Sappiamo che qualche sindaco nutre delle perplessità - spiega - anche perché la maggior parte dei costi va a cadere proprio sui Comuni consorziati. Ma non vogliamo costruire una cattedrale nel deserto. Abbiamo elaborato il progetto con il Cantone e con degli architetti che sono già coinvolti in altre ristrutturazioni analoghe. È il poligono di oggi, che ha un’importanza regionale, a essere sottodimensionato».

Nella nuova struttura potranno, ad esempio, essere svolti gli esami di tiro per i cacciatori che vorranno ottenere la patente di caccia. Una possibilità che oggi non esiste nel Sottoceneri. Si agirà inoltre su una riduzione significativa del rumore.

E sui costi Hurschler specifica: «Il piano di finanziamento presentato per il progetto può essere ancora analizzato. Ma non potevamo attendere oltre, visto che sono le nuove normative cantonali a imporre agli impianti più vetusti di mettersi a norma». La data fissata alle Società di tiro dal Cantone per presentare almeno un progetto di ristrutturazione è infatti scaduta da 8 mesi.

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