Il Consuntivo luganese non fa l'unanimità, «colpa» dell'ex Macello
Il piatto forte dell’ultima sessione del Consiglio comunale di Lugano, martedì, prevede l’approvazione del Consuntivo 2021. Il bilancio è positivo, con un utile di 6,19 milioni di franchi, e il via libera dovrebbe essere una semplice formalità. A fare notizia è però la mancata firma al rapporto della Commissione della gestione da parte di PS, Verdi e Più donne/Ticino&Lavoro. Il motivo? Principalmente alcune divergenze sulla demolizione dell’ex Macello, avvenuta come ricorderete nella notte tra il 29 maggio e il 30 maggio dello scorso anno. «Nessuna polemica, in Commissione abbiamo lavorato bene e approfondito diversi temi e portato a galla criticità gestionali condivise fra i commissari», premette il capogruppo del PS, Carlo Zoppi. «Non abbiamo firmato per varie problematiche e perché nel suo messaggio il Municipio non ha né tematizzato né fornito cifre in merito ai fatti avvenuti».
«Il Consuntivo è un documento che rendiconta l’anno politico oltre che finanziario di un comune e firmare avrebbe significato dare un avallo politico a quanto successo». Nel rapporto commissionale, prosegue Zoppi, «non ci sono sufficienti riferimenti su fatti confermati e non opinabili, come costi e ore di servizio extra di poliziotti e agenti di sicurezza privati, la mancanza di permessi di demolizione e di analisi per la presenza di eventuali materiali pericolosi. Di qui, appunto, la decisione del nostro gruppo in coscienza di non sottoscriverlo e di non sostenerlo in votazione».
Nel 2021 spese per oltre 750 mila franchi
Per la cronaca, la demolizione dell’ex Macello e le manifestazioni susseguitesi nel 2021 hanno generato spese a carico della Divisione Polizia che ammontano a 762.208 franchi (di cui 644.028 a carico della PolCom), ossia 407.012 franchi relativi ai costi per il personale (3.872 ore) e 355.196 per fornitori di prestazioni esterni e sussistenza.