Ticino

Il Governo preoccupato scrive alla Gestione

L’Esecutivo chiede un incontro con i deputati della Commissione: sullo sfondo i timori per l’impatto delle iniziative sulle casse malati e pure del «poker» di proposte contro la denatalità, in un contesto finanziario già delicato – Annunciata pure l’intenzione di valutare ulteriori misure per contenere i costi della sanità
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
20.05.2025 06:00

Che il Governo sia preoccupato della delicata situazione finanziaria del Cantone è ormai una consuetudine. Sullo sfondo ci sono gli effetti della riforma EFAS, ma anche le preannunciate misure di risparmio della Confederazione. In questo già intricato contesto, però, la situazione potrebbe ben presto peggiorare. E di molto. Soprattutto – perlomeno dal punto di vista dell’Esecutivo – a causa di iniziative attualmente al vaglio del Parlamento. O meglio, ancora più nel dettaglio, per via delle due iniziative popolari riguardanti il tema delle casse malati.

Motivo per cui il Consiglio di Stato ha preso carta e penna e ieri ha inviato una lettera alla Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio per chiedere un incontro con i deputati. L’obiettivo? Discutere, appunto, il nodo dell’impatto finanziario delle due iniziative. Ma non solo: nella missiva l’Esecutivo annuncia pure l’intenzione di «valutare possibili ulteriori misure per contenere i costi sanitari e, di riflesso, i premi di cassa malati». E, indirettamente, si dice pure preoccupato per l’imminente voto in Gran Consiglio del «poker» di iniziative parlamentari per combattere la denatalità in Ticino, ossia per l’arrivo di «altre iniziative che prevedono ulteriori esborsi non previsti».

Due idee e i loro costi

Il punto di partenza della missiva inviata dal Governo alla Gestione riguarda proprio le due già citate iniziative popolari. E il motivo è abbastanza semplice: nella lettera vengono inviati e allegati ufficialmente i due messaggi governativi sulle due iniziative (di cui abbiamo riferito sabato), richiesti dalla Gestione stessa. E su questo fronte il Governo torna a ribadire di essere «ben cosciente che l’aumento costante dei premi di cassa malati rappresenta una delle principali fonti di preoccupazione per la popolazione, soprattutto in un Cantone come il nostro, dove l’onere sulle economie domestiche risulta particolarmente gravoso». Tuttavia, aggiunge l’Esecutivo, «i premi costituiscono solo l’aspetto finale e visibile di un problema ben più profondo: salari mediani in Ticino più bassi rispetto alla mediana nazionale, in concomitanza con la continua crescita dei costi della salute». Ed è su questo fronte che, scrive il Governo, «occorre intervenire con decisione, promuovendo misure efficaci e sostenibili».

Nella missiva viene poi riassunto il potenziale impatto delle due iniziative: quella della Lega, il cui impatto finanziario complessivo sulle entrate degli enti pubblici «ammonterebbe a 55,1 milioni per il Cantone e a 44,1 milioni per i Comuni (stima basata sui dati fiscali 2020)»; quella del PS per cui si stima che l’incremento della spesa per i sussidi aumenterebbe del 182,8%, che «si tradurrebbe in una spesa supplementare potenziale di circa 300 milioni di franchi».

Le ulteriori incertezze

Le preoccupazioni del Governo, però, come detto non si fermano qui. «In aggiunta – citiamo dal documento –, desta pure preoccupazione l’impatto finanziario della riforma federale EFAS, inizialmente stimato dalla Confederazione a 15 milioni di franchi per l’anno 2028, ma che potrebbe in realtà aggirarsi sui 115 milioni di franchi e, a tendere, essere compreso tra i 190 e i 240 milioni di franchi nel 2032, senza la garanzia di un corrispondente alleggerimento dei premi». Ciò, sottolinea l’Esecutivo, «rappresenta un ulteriore elemento di incertezza, aggravato da possibili trasferimenti di oneri dalla Confederazione ai Cantoni (stimati per il nostro Cantone in 40 milioni annui) e da un contesto economico internazionale instabile che potrebbe avere un’incidenza negativa sui gettiti fiscali».

Insomma, fatti i calcoli della serva, se le iniziative popolari fossero approvate, se le stime del Cantone sulla riforma EFAS venissero confermate e se i risparmi della Confederazione dovessero concretizzarsi, parleremmo di oltre 500 milioni d’aggravio per i conti del Cantone per il 2028 e circa 635 milioni nel 2032.

Ed è a questo punto che il Consiglio di Stato avanza l’idea di attuare ulteriori misure di contenimento della spesa sanitario. «È quindi intenzione del Consiglio di Stato – si legge nel documento – valutare possibili ulteriori misure per contenere i costi sanitari e di riflesso i premi di cassa malati».

E poi, infine, viene la richiesta di un incontro con i deputati. «In conclusione, e anche a seguito del comunicato stampa del 15 maggio 2025 della Commissione sanità e sicurezza sociale (ndr. quello relativo al «poker» d’iniziative contro la denatalità), sembra si vogliano portare nella sessione parlamentare di giugno altre iniziative che prevedono ulteriori esborsi non previsti; riteniamo quindi opportuno un incontro per discutere sia degli impatti finanziari delle singole iniziative che, senza un’adeguata copertura finanziaria, comporterebbe un mancato rispetto dell’articolo costituzionale del freno al disavanzo, sia di possibili ulteriori misure di contenimento dei costi sanitari».

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