Il Macello adesso cambia pelle

Riviera, rinnovo in seno al Consiglio di amministrazione della struttura che sembra finalmente essere uscita dal periodo nero
Fra meno di due mesi lascerà lo storico presidente Paolo Barberis.
Alan Del Don
08.04.2017 09:27

RIVIERA - Il macello cantonale di Cresciano (quartiere del nuovo Comune Riviera) sta finalmente bene. E si appresta ad affrontare la prima vera rivoluzione ai vertici nella sua giovane e fin qui tormentata storia. A fine maggio-inizio giugno verrà rinnovato il Consiglio di amministrazione della MATI SA, la società costituita a metà 2005 che è proprietaria della struttura inaugurata quattro anni più tardi. In particolare, come appreso dal CdT, lascerà il primo e finora unico presidente, Paolo Barberis. La decisione è motivata dalla volontà di fare spazio a forze fresche dopo essere riuscito, assieme agli altri membri del direttivo, nella non facile impresa di salvare l'impianto che nell'estate 2012 aveva rischiato di fallire. Nel CdA, e questa è la seconda novità che siamo in grado di anticiparvi, entrerà un municipale del neocostituito ente locale nato dall'unione di Cresciano, Iragna, Lodrino ed Osogna. Il nome è tenuto segreto, ma potrebbe essere il leghista Sem Genini il quale, ricordiamo, da tre anni e mezzo è segretario agricolo dell'Unione contadini ticinesi. Il primo compito del futuro consesso sarà quello di sottoporre al Consiglio di Stato un piano di rilancio con proiezione per cinque anni.

L'entrata di un rappresentante dell'Esecutivo di Riviera è un segnale forte che il macello vuole dare alle Tre Valli in primis e al resto del Cantone in generale. L'ente locale crede nella struttura come peraltro ha sempre dimostrato Cresciano, paese che ospita l'impianto d'interesse cantonale. L'apporto finanziario dei Comuni ticinesi è stato ed è fondamentale per la sopravvivenza del macello. Una sessantina di enti locali ha messo a disposizione 70.000 franchi. Chi ha versato l'importo ha sottoscritto un accordo quinquennale, nel senso che ogni anno per un lustro verserà la stessa cifra. Fino al 2018, insomma, la copertura degli ammortamenti annui del mutuo ipotecario di 2,8 milioni acceso dalla MATI SA presso BancaStato è assicurata.

Tutti i dettagli a pagina 13 del CdT in edicola oggi, sabato 8 aprile.