Ascona

«Il Papio perde allievi da dieci anni: bisogna assolutamente invertire la rotta»

Il presidente del Consiglio di Fondazione del Papio Albino Zgraggen torna sui motivi alla base della decisione consensuale di scogliere il contratto di lavoro del rettore Adrian Pablé e illustra la strategia per condurre fuori dalle acque agitate il prestigioso collegio
© CdT Gabriele Putzu
Spartaco De Bernardi
10.12.2025 15:14

Tracciare la rotta per uscire dalle acque agitate. È questo l’obiettivo che si è dato il Consiglio di Fondazione del Collegio Papio di Ascona. Un obiettivo che si intende raggiungere affidando il timone del prestigioso istituto, il più antico del Ticino, ad una persona che abbia esperienze nel contesto scolastico. «Il progetto con il quale intendiamo rilanciare il Papio è tutto in costruzione. Da dieci anni il collegio è confrontato con un’erosione del numero di studenti. Un calo che interessa principalmente la Scuola media, meno il Liceo», spiega il neopresidente del Consiglio di Fondazione Albino Zgraggen. Già direttore per otto anni della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona e segretario generale dell’Università della Svizzera italiana, Zgraggen assumerà ad interim anche la conduzione operativa dell’istituto per il secondo semestre dell’anno scolastico 2025/2026 in sostituzione di Adrian Pablé. Quest’ultimo lascia infatti la guida del collegio asconese d’intesa con il Consiglio di Fondazione. E questo dopo aver assunto la guida del Papio per soli sei mesi, subentrando a don Patrizio Foletti che dopo 22 anni aveva deciso di «staccare la spina» per godersi la meritata pensione.

«Quel vestito non gli calzava»

«Di comune accordo - prosegue Zgraggen, subentrato a Filippo Lombardi alla presidenza del Consiglio di Fondazione - abbiamo concluso che non era opportuno proseguire con una situazione che l’attuale vertice della Fondazione, ampiamente rinnovato quest’estate, ha ereditato da quello precedente. Adrian Pablé, ottima persona con una lunga esperienza accademica, si è trovato in una posizione che non era la sua. Per usare una metafora, gli è stato confezionato un vestito che non gli calzava». E che vestito, per restare in metafora, si pensa di far indossare al futuro direttore, chiediamo al presidente del Consiglio di Fondazione. «Per uscire dalle acque agitate occorre una persona che venga dal mondo della scuola. O che, perlomeno, abbia una solida esperienza nel contesto scolastico», risponde Zgraggen, aggiungendo che il futuro rettore del Collegio Papio di Ascona dovrà anche avere quelle capacità organizzative e manageriali che consentano al collegio di uscire dalle acque agitate in cui si trova a navigare da qualche tempo.

«Non ci mettiamo fretta»

«Nel Consiglio di Fondazione ci sono figure autorevoli, tra cui Mauro Dell’Ambrogio che potrà mettere a disposizione la sua lunga esperienza in ambito scolastico per contribuire ad individuare la figura giusta», rileva ancora il nostro interlocutore. La ricerca del nuovo timoniere del Papio inizierà a breve. «Dopo le vacanze di Natale e Capodanno avvieremo le discussioni con la Curia in modo che il nuovo rettore possa entrare in carica per l’inizio del prossimo anno scolastico. Ci prenderemo tutto il tempo necessario per individuare la figura giusta», precisa Zgraggen, il quale tiene ad evidenziare come la partenza di Andrian Pablé non ha alcuna conseguenza sulla qualità didattica e sull’attenzione costante agli studenti, così come alle loro esigenze. «Abbiamo cambiato la forma della direzione dell’istituto rendendola collegiale. Una forma che ha bisogno di essere rodata, ma la soluzione adottata vede alla guida dei tre ordini di scuola persone dalla riconosciuta esperienza e autorevolezza». Insomma, il Consiglio di Fondazione ritiene che le premesse affinché il prestigioso istituto possa tornare a navigare in acque più tranquille ci siano tutte. Una convinzione che poggia su un corpo docente motivato il quale, sottolinea Zgraggen, ha sempre svolto il proprio lavoro molto positivamente.

Superare i danni d’immagine

«Se non sono ancora del tutto chiari i motivi della costante erosione del numero di allievi - conclude il presidente del Consiglio di Fondazione del Collegio Papio che sino alla fine del corrente anno scolastico assumerà la direzione operativa dell’istituto fondato nel 1584 - è evidente che la miglior promozione per un istituto scolastico è che se ne parli bene», nonostante i danni d’immagine conseguenti alle note vicende che hanno coinvolto l’ex cappellano del Collegio.