Il punto

Il primo "compleanno" del Comune di Tresa

La nuova realtà istituzionale nata dall’unione tra Croglio, Monteggio, Ponte Tresa e Sessa traccia il primo bilancio a un anno dalla sua creazione – Ripercorsi i progetti sul tavolo, con un occhio di riguardo alla tematica della mobilità
© CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
03.06.2022 19:33

Il giovane Comune di Tresa si è guardato alle spalle e ha ripercorso le tappe essenziali del suo primo anno di vita. Un percorso non privo di difficoltà, perché partire da quattro piccoli comuni (Croglio, Monteggio, Sessa e Ponte Tresa) per crearne uno nuovo significa, di fatto, iniziare quasi da zero. Adesso, guardandosi allo specchio da comune aggregato, Tresa è una macchina organizzativa che viaggia a un ritmo tale da permetterle di pianificare in modo puntuale obiettivi e progetti che erano stati indicati nello studio aggregativo. Tra i tanti il tema della mobilità, in cui si inserisce l’annoso problema del traffico che soffoca e penalizza questa regione periferica. Un aspetto che non verrà completamente sanato dall’aggregazione, ma che Tresa vorrebbe gestire meglio e in qualche modo alleggerire. Tracciando il primissimo bilancio d’attività, il sindaco Piero Marchesi, la vicesindaca Margherita Manzini e i responsabili dei dicasteri hanno ripercorso cosa è stato fatto, cosa si sta facendo e cosa si farà per creare un comune dedicato alle famiglie e al tempo libero.

Una panoramica

«Abbiamo cercato di dare un impronta al Comune in ottica aziendale, ovvero abbiamo preso ciò che c’è di buono nell’economia privata e l’abbiamo fatto nostro, come ad esempio digitalizzare i processi amministrativi», spiega Marchesi prima di passare in rassegna le attività portate a termine dal Dicastero amministrazione generale, comunicazione e edilizia pubblica di sua competenza. Citati due «cantieri» molto importanti, come il Regolamento organico comunale e il Regolamento organico dei dipendenti. Dal canto suo, la vicesindaca e responsabile del Dicastero finanze, imposte e formazione ha snocciolato qualche dato relativo agli investimenti (oltre 4 milioni), al fabbisogno (circa 7 milioni) e al Preventivo 2022 (il risultato d’esercizio dovrebbe chiudersi con un piccolo disavanzo). Sul fronte trasporti, comunicazione e protezione dell’ambiente di competenza del municipale Daniel Buser, si è parlato, tra le altre cose, dell’allungamento della pista ciclabile a Sessa e della passerella ciclopedonale «alta» (Ponte Tresa-Cassinone), nonché della realizzazione della ciclovia tra Ponte Tresa e Caslano. Per quanto riguarda l’ambiente, Buser ha spiegato i vari regolamenti che riguardano la gestione dei rifiuti, l’acquedotto e le canalizzazioni e toccato anche il tema dell’acquedotto Mirabello di Sessa.

Il municipale Massimo Tavoli ha tracciato un bilancio delle attività svolte dal suo Dicastero che toccano tematiche come l’energia, la cultura e il tempo libero, la chiesa, l’edilizia privata e l’economia pubblica. Di rilievo la pianificazione 2022-2023 della REMO (Regione Energia Malcantone Ovest) il cui obiettivo è raggiungere un consumo di 2 kilowatt a persona (adesso siamo sui 6/7). Dal canto suo, Mario Zarri del Dicastero sanità e sicurezza sociale e ordine pubblico, sicurezza e difesa ha sottolineato l’importanza del nuovo sportello sociale, aperto da maggio, dove le persone con gravi situazioni possono rivolgersi e trovare delle soluzioni, oltre ad aver nominato un’operatrice sociale. Come già anticipato dal CdT nell’edizione del 13.4, il Consiglio comunale ha disdetto la convenzione con i pompieri di Caslano e ha affidato al Corpo di Monteggio anche i quartieri di Croglio, Ponte Tresa e Sessa.

Di sogni e mobilità lenta

Gestire e alleggerire il traffico, dicevamo. Il sindaco ha riportato l’attenzione su due progetti – anzi tre, ma uno è stato definito «un sogno» – relativi alla moderazione del traffico. A settembre inizieranno i lavori per la moderazione del traffico da Molinazzo a Bruciata. Inoltre, il Cantone ha anche approvato un progetto in questo senso per via San Bernardino con orizzonte 2023. Infine, il progetto Eureka – è questo il sogno – attualmente in consultazione al Cantone che mira a «smantellare il viadotto, spostare il traffico e dare un accesso al lago ai cittadini». Un progetto da circa 90 milioni di franchi a cui «potrebbe partecipare anche la Confederazione». Il progetto prevede di scavare una galleria fra l’attuale stazione e la riva della Tresa creando, sotto terra, un nodo d’interscambio con un autosilo e il capolinea del trenino, la cui linea verrebbe quindi avvicinata all’Italia.