Il caso

«Il testimone racconta menzogne»

Processo per il cane maltrattato: la difesa si è battuta per l'assoluzione dell'uomo smontando quanto dichiarato dal teste - «Se non lo farà l'accusa lo denunceremo noi»
Alan Del Don
20.04.2023 17:51

Non è affatto andato per il sottile l'avvocato Roberto Keller nella sua lunga ed articolata arringa nel processo per il cane maltrattato nel marzo 2021 a Roveredo. Il legale dell'imputato ha parlato di «un caso che presenta sfaccettature un po' strampalate. Non avrebbe mai dovuto giungere in aula. Se si è arrivati a processo è a seguito dell'inaudita pressione sociale. Un'indignazione popolare virulenta scatenatasi sui social che ha messo alla gogna il mio cliente che ha vissuto due anni di inferno». Il legale se l'è poi presa con il testimone: «Ha raccontato solo menzogne. È un fanfarone, un chiacchierone. Se non lo farà l'accusa saremo noi a denunciarlo per denuncia mendace e sviamento della giustizia. Ne ha raccontate di ogni. A un certo punto non sapeva nemmeno più se quello che aveva visto era un cane o un gatto...».

Nell'atto d'accusa, ha precisato la difesa, si rileva che l'imputato «ha lanciato scientemente una decina di sassi contro il cane. Ma vi rendete conto? Ma se non al primo almeno al secondo o al terzo sasso la povera bestiola se ne sarebbe andata. L'accusa deve portare le prove. E pure il movente. Invece così non è stato. I dubbi sono dunque insuperabili per la Corte». La difesa, infine, ha fatto notare che la querela penale presentata dal padrone del cane è «tardiva essendo stata inoltrata 3 mesi e 4 giorni dopo l'accaduto».

Il procuratore pubblico Franco Passini, ricordiamo, ha chiesto la condanna a una pena pecuniaria di 120 aliquote giornaliere da 90 franchi ciascuna oltre al pagamento di una multa di 2.000 franchi. Una richiesta condivisa dall'accusatore privato rappresentato dall'avvocato Christopher Jackson. Il presidente del Tribunale regionale Moesa di Roveredo Mirco Rosa pronuncerà la sentenza domani mattina.

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