Il turismo entra nei fortini

BELLINZONA - Da punto debole del sistema difensivo basato sul Forte Airolo, la Valle Bedretto durante il secondo conflitto mondiale e in occasione della Guerra fredda si è trasformata in un bastione difensivo di tutta eccellenza. La storia ed il fascino delle infrastrutture militari si sono ora trasformati in un'attrattiva turistica. Sabato, ad All'Acqua, con una passeggiata popolare, è stato inaugurato il percorso San Giacomo che rientra con altri dieci nel progetto denominato Fortificazioni ticinesi (www.forti.ch) che intende valorizzare le opere militari dismesse. A coordinarlo è l'Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e valli.
Il tracciato, lungo 13 chilometri per un dislivello di 814 metri, si snoda tra All'Acqua, All'Uomo, il passo San Giacomo ed il Forte Grandinagia. I fortini di fanteria e d'artiglieria, operativi dal 1939, erano disposti sia sui versanti della valle sia sul fondovalle. Nella zona del San Giacomo furono inoltre realizzate diverse postazioni per mitragliatrici, postazioni campali d'artiglieria, ricoveri e tre funivie per la logistica e l'approvvigionamento dei forti principali. Questo settore era altresì coperto dal fuoco d'artiglieria delle opere poste lungo il versante meridionale del San Gottardo, costruite nel corso del secondo conflitto mondiale. Durante la Guerra fredda i dispositivi difensivi furono completati attraverso la costruzione di ricoveri sotto roccia. Fra la zona di All'Acqua e Grandinagia si trovano diverse baracche militari, semi-interrate e nascoste alla vista, che servivano quali alloggi per la truppa impegnata alla difesa del Forte Grandinagia. Che, assieme al fortino corazzato San Giacomo, costituivano il cuore del sistema difensivo del passo.