Chiasso

In centro pulserà un cuore digitale: arriverà un supercomputer

I neo proprietari, gli architetti Paolo e Carlo Colombo, ci hanno aperto le porte dell’immobile e allo stesso tempo anticipato i contenuti che saranno proposti: dove una volta c’era la banca sorgerà «un polo tecnologico all’avanguardia per chi vorrà fare impresa»
©CdT/ Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
30.07.2025 06:00

Giù i veli sebbene – comprensibilmente – i lavori partiranno nei prossimi mesi. Gli architetti Paolo e Carlo Colombo, che hanno recentemente portato a termine l’acquisto dello stabile ex Credit Suisse a Chiasso, ci hanno aperto le porte dell’immobile. E, soprattutto, ci hanno svelato cosa accadrà in futuro nello stabile che si affaccia su piazza Indipendenza. Appena varcata una delle porte non si può non rimanere colpiti dal fascino architettonico del palazzo appartenuto all’istituto bancario: «L’impatto doveva trasmettere forza e sostenibilità» ci racconta Paolo Colombo. Già dall’ingresso, gli ampi spazi danno l’idea di un concetto di open space: «Il principio di banca aperta alle persone». Seppur non orientato verso il mondo bancario, anche in futuro sarà così. Già, perché a Chiasso, secondo le intenzioni dei promotori, arriverà (anche) un supercomputer. Nel centro cittadino, in sostanza, ci sarà un nuovo cuore pulsante: «Un acceleratore di start-up con un principio legato all’intelligenza artificiale».

La segretezza dei dati

Paolo e Carlo Colombo – mentre visitiamo tutti i piani (soffermandoci pure sull’idea di rilanciare il ristorante interno) – entrano ancor più nei dettagli. «Da qua alla fine dell’anno vogliamo porre le condizioni affinché si possa costruire un supercomputer che permetta di creare aziende con una capacità assoluta in merito al tema dell’intelligenza artificiale». L’argomento, a questo punto, si allarga e richiama il mondo bancario: «Una volta c’era il segreto bancario e questo stabile ne era l’emblema. Oggi c’è la ricerca della riservatezza dei dati. E in tal senso la Svizzera sta tornando ad essere un richiamo proprio per la segretezza dei dati». Questo, fra qualche mese, potrà avvenire a Chiasso: «Un edificio che può avere al suo interno una serie di strutture informatiche, che garantiscono sicurezza e offrono pure uno strumento di calcolo all’avanguardia, è una sfida ed è un obiettivo che riteniamo veramente importante» sottolinea Paolo Colombo. C’è anche di più. «L’intelligenza artificiale non è il futuro; è già il presente – gli fa eco il socio –. Quindi avere un supercomputer che, oltre a garantire la riservatezza dei dati, dia la possibilità a diversi imprenditori e aziende di poterlo utilizzare per sviluppare il proprio business è importantissimo».

Il valore aggiunto

Insediare una realtà di questo tipo a Chiasso, secondo i nostri interlocutori, permetterebbe inoltre di «dare qualcosa in più» alla cittadina, al Distretto e al Cantone. Si mira, dunque, a «un polo tecnologico all’avanguardia per chi vuole fare impresa. È vantaggioso – evidenzia Carlo Colombo – ed è un’opera anche sociale. Non è solo un investimento privato. Poter dare la possibilità a imprenditori, giovani imprese e aziende di poter iniziare la propria attività e sfruttare questi spazi al meglio darà valore aggiunto anche al territorio». Senza dimenticare, ci fa presente, «la vicinanza all’Italia che può aiutare: può connettere tanti Paesi». La zona, non si nasconde, «è strategica».

«Un aiuto per Chiasso»

Si attende, ora, che il progetto si sviluppi. Le autorità, in tal senso, esprimono ottimismo. «Le idee sono chiare, il concetto e la possibilità di avere un supercomputer sono interessanti – commenta il sindaco Bruno Arrigoni –. C’è una prospettiva di sviluppo che guarda alle tecnologie all’avanguardia. Si potrebbe creare una comunità». Dello stesso avviso è pure il capodicastero Territorio Stefano Tonini: «Il fatto di avere degli imprenditori seri con una visione, con la voglia di costruire qualcosa di importante per Chiasso e per il comprensorio, ci aiuta. Fa bene a tutti».

Correlati