La canicola svuota pure le capanne

BELLINZONA - Ad alta quota l'affluenza non decolla. Nel pieno della stagione estiva, sono ancora pochi gli escursionisti che decidono di alloggiare nelle capanne del Bellinzonese e dell'Alto Ticino. E se l'anno scorso il nemico era stata la pioggia, stavolta, a frenare gli amanti della natura incontaminata, sembra essere il caldo eccessivo. Per conoscere l'andamento della prima parte della bella stagione, il Corriere del Ticino ha contattato alcuni rifugi alpini della regione. «Di gente ce n'è, ma è ancora poca», racconta Lorenza Balestra Bulloni, guardiana della capanna Adula (UTOE) di Aquila. Secondo la nostra interlocutrice il caldo eccessivo delle prime due settimane di luglio potrebbe aver scoraggiato gli appassionati delle scampagnate a salire in alta quota. Stessa tendenza per la capanna Campo Tencia (CAS) in Leventina dove, dopo una partenza col botto, c'è stata una diminuzione degli ospiti da ricondurre verosimilmente alle temperature roventi. «Per ora c'è poca gente», dichiara il guardiano Franco De Marchi. Il quale aggiunge che «siamo soddisfatti dell'afflusso durante i fine settimana ma negli altri giorni la presenza di visitatori è bassa. Rispetto all'estate scorsa c'è comunque un netto miglioramento: a causa del maltempo avevamo registrato solo 1.800 pernottamenti su una media annuale di 2000-2.300. Per quanto riguarda questa stagione, è ancora tutto da vedere».
Fa caldo ma ci sono altri guaiL'affluenza è bassa, sì, ma non tutti puntano il dito contro la canicola. Desirée Pini, guardiana del rifugio alpino Scaletta in Valle di Blenio, non risparmia critiche al servizio bus per il giro della Greina, sottolineando che il ritardo dell'offerta (proposta una settimana in anticipo nei Grigioni rispetto al Ticino) abbia avuto finora un'influenza negativa sull'andamento della stagione.