Tecnologia

La Lugano del 2050? Secondo l'IA sarà più spettacolare di Dubai

L'intelligenza artificiale ha generato le immagini della città tra 30 anni - Luca Mascaro: «Grazie a queste tecnologie possiamo affrontare le sfide del futuro»
Mattia Sacchi
27.08.2022 10:04

Grattacieli ultramoderni che si affacciano sul lago, con un lido da fare invidia a Dubai Marina. E invece è Lugano. O perlomeno, la Lugano del 2050 generata dall’intelligenza artificiale. Un’IA sempre più sviluppata e potente, ma soprattutto accessibile a tutti. «Oggi basta andare in siti come midjourney.com per riuscire a generare qualsiasi tipo di immagine, in qualsiasi condizione – spiega Luca Mascaro, Ceo di Sketchin ed esperto di tecnologie innovative -. È interessante constatare come siano piattaforme che accettano concetti complessi e possano simulare costruzioni creative. Nel caso delle immagini che ho proposto, mi è bastato chiedere all’intelligenza artificiale di immaginare Lugano tra 30 anni, con il concetto occidentale di futuro. E l’Intelligenza Artificiale ha fatto poi il resto, diventando un gigantesco generatore di stereotipi».

Una tecnologia stupefacente. Che proprio per questo offre grandi opportunità ma anche altrettanti rischi, come conferma Mascaro: «Le sue potenzialità possono permettere di provare a immaginare scenari di crisi, come una prolungata siccità (come potete vedere nella foto in basso, ndr) o un’immigrazione di massa, permettendo di intavolare un dibattito o magari pensare in anticipo a soluzioni o modi per prevenire problemi che possono coinvolgere la popolazione. Ma allo stesso tempo può essere utilizzata per creare falsi allarmismi: sta progredendo tutto così in fretta che è complicato al momento delineare i confini per l’utilizzo di queste tecnologie».

Ecco come sarebbe Lugano nel caso di una prolungata siccità secondo l'Intelligenza Artificiale
Ecco come sarebbe Lugano nel caso di una prolungata siccità secondo l'Intelligenza Artificiale

«Basti pensare – prosegue l’esperto ticinese, anche coordinatore scientifico alla Talent Garden Innovation School – che negli ultimi anni l’IA è stata in grado di generare da sola dei racconti. Mentre adesso riesce pure a creare immagini. A breve con ogni probabilità riuscirà pure a mettere insieme le cose e produrre autonomamente un film, oppure a creare loghi e grafiche per aziende».

Il lavoro dell’uomo è quindi in pericolo? «Senza dubbio è una sfida, soprattutto per artisti digitali e fa lavori simili. Sicuramente le persone poco creative saranno superate dalle macchine. Ma sono convinto che le persone che riusciranno a uscire dagli schemi e dagli stereotipi avranno sempre una marcia in più: per quanto evoluta l’Intelligenza artificiale è fatta di algoritmi, non ha quella capacità di pensiero laterale e quelle intuizioni che l’essere umano ha. E, nonostante i futuri distopici immaginati dagli autori di fantascienza, per quanto possa evolversi è davvero difficile, se non impossibile, pensare che possa riuscire ad avere una coscienza propria».