La Lugano del 2050? Secondo l'IA sarà più spettacolare di Dubai
Grattacieli ultramoderni che si affacciano sul lago, con un lido da fare invidia a Dubai Marina. E invece è Lugano. O perlomeno, la Lugano del 2050 generata dall’intelligenza artificiale. Un’IA sempre più sviluppata e potente, ma soprattutto accessibile a tutti. «Oggi basta andare in siti come midjourney.com per riuscire a generare qualsiasi tipo di immagine, in qualsiasi condizione – spiega Luca Mascaro, Ceo di Sketchin ed esperto di tecnologie innovative -. È interessante constatare come siano piattaforme che accettano concetti complessi e possano simulare costruzioni creative. Nel caso delle immagini che ho proposto, mi è bastato chiedere all’intelligenza artificiale di immaginare Lugano tra 30 anni, con il concetto occidentale di futuro. E l’Intelligenza Artificiale ha fatto poi il resto, diventando un gigantesco generatore di stereotipi».
Una tecnologia stupefacente. Che proprio per questo offre grandi opportunità ma anche altrettanti rischi, come conferma Mascaro: «Le sue potenzialità possono permettere di provare a immaginare scenari di crisi, come una prolungata siccità (come potete vedere nella foto in basso, ndr) o un’immigrazione di massa, permettendo di intavolare un dibattito o magari pensare in anticipo a soluzioni o modi per prevenire problemi che possono coinvolgere la popolazione. Ma allo stesso tempo può essere utilizzata per creare falsi allarmismi: sta progredendo tutto così in fretta che è complicato al momento delineare i confini per l’utilizzo di queste tecnologie».

«Basti pensare – prosegue l’esperto ticinese, anche coordinatore scientifico alla Talent Garden Innovation School – che negli ultimi anni l’IA è stata in grado di generare da sola dei racconti. Mentre adesso riesce pure a creare immagini. A breve con ogni probabilità riuscirà pure a mettere insieme le cose e produrre autonomamente un film, oppure a creare loghi e grafiche per aziende».
Il lavoro dell’uomo è quindi in pericolo? «Senza dubbio è una sfida, soprattutto per artisti digitali e fa lavori simili. Sicuramente le persone poco creative saranno superate dalle macchine. Ma sono convinto che le persone che riusciranno a uscire dagli schemi e dagli stereotipi avranno sempre una marcia in più: per quanto evoluta l’Intelligenza artificiale è fatta di algoritmi, non ha quella capacità di pensiero laterale e quelle intuizioni che l’essere umano ha. E, nonostante i futuri distopici immaginati dagli autori di fantascienza, per quanto possa evolversi è davvero difficile, se non impossibile, pensare che possa riuscire ad avere una coscienza propria».
