Sanità

La maternità resta a Mendrisio: «Cruciale la prossimità»

I granconsiglieri momò hanno incontrato i vertici dell’Ospedale Beata Vergine e dell’EOC - Da agosto il reparto di ostetricia e neonatologia e il pronto soccorso pediatrico di Mendrisio torneranno operativi come prima del coronavirus – I deputati hanno ribadito l’importanza dei servizi sul territorio
© CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
09.07.2020 06:00

Una mobilitazione trasversale e compatta. Può essere definita così la metaforica battaglia a difesa dei reparti di ostetricia e neonatologia e del pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Beata Vergine (OBV) di Mendrisio messa in campo nel distretto. Trasversale perché condivisa da tutte le forze politiche, compatta perché tali forze hanno deciso di fare fronte comune a difesa del Mendrisiotto e dei suoi servizi ospedalieri.

E il fronte – formato dai deputati momò in Gran Consiglio – ieri in serata si è incontrato con la direzione dell’OBV e il Consiglio d’amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC). Con una certezza da parte dei deputati, o meglio una speranza: «Ad essere sacrificato non deve sempre essere l’offerta sanitaria del Mendrisiotto» ci aveva anticipato nel pomeriggio Giorgio Fonio (PPD), in prima linea in questa battaglia.

Rassicurazioni

Una battaglia che sembra aver dato i suoi frutti. Dalla riunione di ieri sera, durata quasi tre ore, i deputati momò sono infatti usciti rassicurati: Dal primo agosto tutti i servizi «sospesi» a Mendrisio a causa del coronavirus saranno ripristinati. Il pronto soccorso pediatrico tornerà a garantire gli orari di apertura pre COVID e il reparto di ostetricia e neonatologia tornerà operativo al 100%. «Questo è un punto positivo – commenta il presidente del Gran Consiglio Daniele Caverzasio (organizzatore dell’incontro) – per noi è tuttavia stata molto importante anche la discussione che ha seguito le rassicurazioni dell’EOC. Abbiamo infatti voluto far capire quanto è fondamentale che il distretto offra servizi ospedalieri sia di qualità sia di prossimità. Il reparto maternità è particolarmente sensibile in questo senso. E non dimentichiamo che se lo avessimo perso, il Mendrisiotto sarebbe diventato l’unico distretto ticinese senza».

Soddisfatto, ma non al 100%, anche Giorgio Fonio: «In ottica futura bisognerà tenere alta l’attenzione. Non ho la certezza che questi servizi siano salvi a lungo termine. È tuttavia molto positiva la posizione compatta del distretto a difesa della prossimità». Ieri non sono mancati i ringraziamenti a tutto il personale dell’EOC per quanto fatto durante la pandemia.

Virus e riorganizzazioni

I reparti di ostetricia e neonatologia dell’OBV sono stati trasferiti a Lugano nell’ambito della strategia anti-COVID-19. In maggio è tuttavia iniziata a circolare la voce che il trasferimento potesse diventare definitivo. Sebbene prontamente smentita dal consigliere di Stato Raffaele De Rosa, che in Gran Consiglio a fine maggio ha tranquillizzato tutti annunciando che i reparti sarebbero tornati «a casa» a Mendrisio dal primo agosto, la possibilità ha continuato a impensierire numerosi politici (e non solo). Perché De Rosa aveva spiegato che il ritorno a Mendrisio sarebbe avvenuto se la situazione epidemiologica fosse restata stabile. E anche perché, e pure questa eventualità è venuta alla luce nelle scorse settimane, la nuova pianificazione ospedaliera in corso di definizione potrebbe prevedere dei cambiamenti. Questa però è musica del futuro, spiega Caverzasio, «questo discorso oggi è prematuro».

A portare all’organizzazione dell’incontro di ieri era però stato un altro annuncio, giunto dopo la rassicurazione di De Rosa: la riduzione degli orari di apertura del pronto soccorso pediatrico dell’OBV (di 6 ore al giorno rispetto a prima del coronavirus). Un’eventualità, come scritto, che ora può essere considerata scongiurata.