La soddisfazione di Bertoli

Dopo una lunga battaglia, il direttore del DECS Manuele Bertoli è riuscito a portare a casa un primo concreto passo avanti sul superamento dei livelli alle scuole medie. Poco dopo il voto del Gran Consiglio che ha detto sì alla sperimentazione, lo abbiamo raggiunto fuori dall'aula del Parlamento per un commento a caldo: «Sì, sono contento - ha spiegato al Corriere del Ticino - perché finalmente, dopo anni, c'è stato un cambiamento di rotta da parte del Gran Consiglio. Molti più gruppi parlamentari oggi dicono apertamente che i livelli vanno superati. C'è chi ancora frenava con mille preoccupazioni e un po' di dietrologia, ma alla fine è importante che questo passo sia stato fatto. Sono veramente soddisfatto e auguro alla scuola di avere un grande futuro».
E a proposito di futuro, Bertoli si dice pure fiducioso che la scuola in questi due anni riuscirà a lavorare a una solida sperimentazione e quindi a portare in Parlamento un progetto solido. «Sono fiducioso perché nessuno vuole fare una sperimentazione mal fatta. Men che meno i docenti, i direttori o le persone che ogni giorno hanno a che fare con la scuola».
Preparare i futuri insegnanti
Fondamentale, ora, sarà dunque poter contare su un numero sufficiente di docenti. «Con il DECS abbiamo lavorato già negli scorsi mesi per creare più vie possibili per formare nuovi docenti di matematica e tedesco», assicura Alberto Piatti, direttore del Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della SUPSI. Per il tedesco, le vie sono sostanzialmente tre: quella classica, per chi ha fatto studi di Bachelor in germanistica, e altri due percorsi che, invece, permettono di allargare il bacino di insegnanti. «Da un lato, è stato avviato un Master disciplinare, con moduli di tedesco per i docenti di scuola elementare. Dall’altro, da due anni è partito un Master che permette anche a persone con un Bachelor universitario di seguire una formazione pedagogica e una disciplinare, combinando i due Master esistenti.
Per la matematica, invece, le opzioni sono due: «Chi ha un Bachelor in matematica (o materie affini) segue il Master didattico-pedagogico. Chi, invece, ha una formazione triennale in materie scientifiche può seguire corsi disciplinari parallelamente a quelli didattico-pedagogici». In questo modo, osserva Piatti, «offriamo un’offerta la più ampia possibile, garantendo un numero sufficiente di docenti e rispettando gli elevati standard qualitativi in vigore a livello intercantonale». «È però fondamentale», conclude il direttore del DFA, «che un numero sufficiente di candidati si annunci». Le iscrizioni al DFA per l’anno accademico 2023-2024 sono aperte fino a venerdì 17 febbraio.
Cosa prevede la sperimentazione?
La proposta in estrema sintesi prevede di dare un «nullaosta» politico al DECS per iniziare il prossimo anno una sperimentazione del superamento dei livelli su base volontaria, alla quale potranno partecipare, sull’arco di due anni, sei sedi scolastiche (sulle 36 presenti in Ticino).
La proposta mette sul piatto tre varianti che le sedi potrebbero scegliere: la prima è basata sulla codocenza per tutte le ore di matematica e tedesco; la seconda prevede una codocenza svolta a gruppi ridotti e divisi in due classi differenti; la terza prevede la normale codocenza, ma unicamente per alcune delle ore settimanali delle due materie. A queste tre varianti, verrebbe poi aggiunto un ulteriore elemento di flessibilità, con la possibilità di introdurre un sistema a indirizzi opzionali.
È infine prevista l’istituzione di un gruppo d’accompagnamento che al termine della sperimentazione avrà il compito di presentare una valutazione. La nota finale degli allievi che parteciperanno alla sperimentazione, va da sé, sarà unica, senza distinzioni tra gruppi.