La variante inglese si diffonde velocemente anche in Ticino

(Aggiornato alle 14.55) - Un nuovo momento informativo è stato previsto oggi per un aggiornamento sulla situazione epidemiologica e sulla campagna di vaccinazione in Ticino. Presenti a Palazzo delle Orsoline sono Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica, Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione, e Giorgio Merlani, medico cantonale.
LA DIRETTA
Giorgio Merlani ha come d’abitudine iniziato ricapitolando la situazione epidemiologica nel nostro cantone, facendo notare come la tendenza positiva si sta confermando. Non sono numeri dati dall’azzardo ma sono conseguenza delle misure messe in atto, ha poi asserito il medico cantonale. «Questo non vuol dire che gli ospedali sono vuoti e adesso chiudono, i reparti non si stanno smontando ma si stanno riadattando anche perché ci sono migliaia di interventi non COVID che devono ancora essere recuperati».
La diffusione della variante inglese
«Ora alla situazione pandemica si è aggiunta la variante inglese, presente anche da noi, in base alla quale il contact tracing dovrà essere fatto in maniera più specifica». In Svizzera, i casi di variante inglese hanno superato il 10%, in Ticino è più difficile dirlo ma si stima che anche nel nostro cantone corrisponda tra il 10 e il 15% delle infezioni, ha specificato poi Merlani aggiungendo che non si tratta di un ramo più pericoloso del virus ma la cui diffusione è molto prolifica.
Il caso alle scuole di Stabio
Riguardo all’ultimo caso emerso, il bambino risultato positivo alle elementari di Stabio ha presentato i primi sintomi sabato, ha fatto il test martedì risultando positivo mercoledì, mentre giovedì mattina si è scoperto che si tratta di variante inglese. In tutto questo periodo, ha specificato ancora Merlani, il bambino è rimasto a casa, l’unico giorno di eventuale pericolo di diffusione era quindi precedente i sintomi. «Nessuno dei compagni di scuola o insegnanti testati nel frattempo è risultato positivo, resteranno tuttavia in quarantena fino a lunedì compreso per rispettare dieci giorni di sicurezza».
Anche il Ticino soffrirà il ritardo di Moderna

Dopo il medico cantonale, a prendere la parola è stato il direttore della Divisione della salute pubblica. Bianchi ha quindi aggiornato sulla situazione legata ai ritardi nella fornitura delle dosi specificando che le scatole di vaccini Pfizer attese a fine gennaio sono effettivamente arrivate e quelle di inizio febbraio sono state confermate.

«Tuttavia, come trapelato in mattinata, anche la fornitura dei vaccini Moderna subirà dei ritardi. Per quanto riguarda il Ticino, si tratta del 20% di dosi in meno rispetto a quelle previste a inizio febbraio e il 50% in meno di quelle in arrivo alla fine dello stesso mese».
Rinviato l’inizio della vaccinazione per gli over 75
Questa serie di rallentamenti dovuti alle carenza di fornitura, le vaccinazioni per gli over 75 potranno essere aperte per il primo richiamo solo a partire dall’ultima settimana di febbraio.
Appuntamento posticipati non annullati

A coloro che hanno già preso un appuntamento per ricevere la propria dose di vaccinazione ad Ascona o Tesserete tra l’1 e l’11 febbraio (circa 1.200 persone), il termine verrà rinviato di una settimana, ha spiegato in seguito Ryan Pedevilla. «La possibilità preannunciata dalle autorità federali di immunizzare 1.500 persone al giorno da parte nostra è garantita», ha detto ancora Pedevilla. «La seconda dose - si è riagganciato Merlani - può essere data entro i 42 giorni dalla prima ed è scientificamente provato che ha la stessa efficacia».


