Estate

La vitaccia di chi monta i condizionatori

In Ticino la canicola ha portato a un boom di climatizzatori: ora arrivano le bollette
©Chiara Zocchetti
Davide Illarietti
31.08.2025 10:30

Per Fabio Stocco, 40 anni di Caslano, la tempesta è ormai alle spalle. Sta finendo di montare l’ultimo «split» in un’appartamento di Massagno e poi finalmente potrà tirare un sospiro, dopo un’estate passata a correre. «I periodi più faticosi sono sempre quelli con le temperature più alte» spiega. «La gente chiama quando ha caldo, e comprensibilmente vorrebbe avere l’impianto il prima possibile».

In realtà per i frigoristi il lavoro non si limita ai periodi di picco della canicola. I condizionatori d’aria sono stati uno dei tormentoni di quest’estate, mentre la domanda esplodeva in Ticino come altrove - assieme alle polemiche sulla sostenibilità: vedi la Francia di Le Pen e Macron - e Stocco e i suoi colleghi schizzavano per il Luganese da uno split all’altro. Ora i ritmi «sono tornati nella norma» ma, mentre ai consumatori iniziano ad arrivare le bollette maggiorate del costo dell’energia, il Cantone è ancora alle prese con gli straschici burocratici.

Effetto ritardato

Esiste una sorta di effetto ritardato. Il picco delle richieste alla Aerotecnica di Lamone, l’azienda per cui lavora Stocco, è arrivato durante le due ondate di canicola a inizio luglio e metà agosto: ma nel settore dei climatizzaori (come un po’ in tutta l’edilizia) le tempistiche sono legate agli iter burocratici. Per la posa è necessaria una licenza, che passa anche dal Cantone. L’attesa può durare un mese e mezzo, o anche due nei momenti di maggiore domanda.

«Il nostro settore funziona un po’ come quello dei gommisti» spiega il titolare dell’Aerotecnica Andrea Lucente. «In teoria ci sono tutto l’anno. Ma al primo fiocco di neve ci sono le code per mettere le gomme invernali». Tra la canicola e la posa dell’impianto, però, ci sono di mezzo le pratiche edilizie e anche le ferie: così succede che, in molti casi, le autorizzazioni arrivino a fine estate quando in realtà le temperature si sono abbassate già da sole. «Stiamo ricevendo in questi giorni i permessi per impianti richiesti agli inizi di luglio, con la prima ondata di canicola» sottolinea Lucente. «Per questo il nostro consiglio ai clienti è sempre di pianificare il più possibile in anticipo».

L’associazione: «Chiediamo un incontro»

Ciò detto, non è la prima estate che succede. La storia si ripete. Per questo motivo l’Associazione ticinese dei frigoristi (ATF) ha intenzione di chiedere un incontro con il Cantone. «Vorremmo velocizzare le pratiche, e chiarire alcuni aspetti relativi alle norme, in particolare in ambito fonico, che permetterebbero agli impiantisti di risparmiare tempo» anticipa il presidente Simone Anelotti. «In queste settimane ci ritroviamo a montare impianti per i quali sono state presentate domande a inizio estate, non è certamente l’ideale».

Sempre più numerosi

Esiste sempre la possibilità di sanatoria. All’origine del problema c’è in ogni caso il fatto che, osserva Bugday, la richiesta «è aumentata in modo esponenziale negli ultimi anni» tanto che «i tempi di elaborazione di una pratica tendono ad allungarsi nei periodi di punta». Anche il numero delle ditte attive è cresciuto molto, ammettono dall’ATF: l’associazione di categoria riunisce una sessantina di aziende (ma sono solo una parte di quelle esistenti) e molte lamentano difficoltà nel reperire manodopera qualificata.

La ditta dove lavora Fabio Stocco ha aperto nel 2000 con due dipendenti, e ora ne ha una ventina. Assume personale tutti gli anni eppure è «costantemente sotto organico». Il fatto è che il frigorista «deve sapere fare un po’ di tutto, elettricista, muratore, idraulico» osserva il 40.enne. L’apprendista Pablo annuisce mentre rassetta gli attrezzi nell’appartamento di Massagno. Il condizionatore è montato. «Ora speriamo che il lavoro torni nella norma ». In un modo o nell’altro, anche quest’estate è passata.

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