La Voce del Coraggio: a Lugano arte e solidarietà contro la violenza di genere

In Svizzera si continua a parlare di violenza di genere. I recenti fatti di cronaca, come il dramma di Corcelles, nel canton Neuchâtel, dove un uomo ha ucciso la sua ex moglie e le due figlie, hanno riportato al centro del dibattito pubblico il problema — sistemico — dei femminicidi. La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider lo ha ribadito con chiarezza: «Ogni femminicidio è uno di troppo».
È in questo contesto che nasce «La Voce del Coraggio», un progetto che unisce spettacolo e solidarietà con l’obiettivo di creare consapevolezza e offrire un sostegno concreto. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale no-profit Beyond Events Art, si terrà il 26 settembre all’ex asilo Ciani di Lugano, «in una cornice che vuole essere non solo artistica, ma anche comunitaria». L’associazione, fondata da Luciana Merone, ha sede in Ticino e promuove eventi artistici e sociali pensati per stimolare riflessione, solidarietà e partecipazione attiva attraverso l’arte.
Associazioni in rete
Il progetto nasce dall'esperienza personale, come racconta Merone: «Io di solito propongo show artistici e all’inizio di gennaio mi sono detta: perché non creare un’associazione e proporre uno spettacolo che abbia un significato davvero importante, come la lotta contro la violenza? Così è nata La Voce del Coraggio».
La particolarità dell’iniziativa sta nella sua natura corale: una rete costruita insieme a diverse associazioni attive sul territorio, tra cui Rete Donna, New Ability, Eco di Voce e I Mitici, con il patrocinio morale della Città di Lugano. «L’idea è quella di creare un luogo dove donne, ma anche uomini e bambini, possano chiedere aiuto» spiega Merone «e noi possiamo smistare le richieste in base alle esigenze. È proprio una sinergia».
Dare voce
Il programma della serata prevede una formula multidisciplinare: danza contemporanea e coreografie tematiche, momenti musicali e vocali dal vivo, testimonianze autentiche e narrazioni sceniche, proiezioni, contenuti visivi e persino un’asta benefica. Ogni elemento è concepito per sostenere un messaggio universale: dare voce al vissuto delle donne che hanno subito violenza e trasformare l’arte in strumento educativo, sociale e trasformativo.
Il ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza: quest’anno andrà all’associazione I Mitici, attiva in Ticino da cinque anni. In questo modo l’iniziativa non si limita a sensibilizzare, ma contribuisce anche in maniera concreta a sostenere realtà che operano stabilmente sul territorio.
E c'è un altro scopo: rafforzare il dialogo tra istituzioni, comunità e territorio. Gli organizzatori insistono sulla necessità di costruire una rete di sostegno reale e duratura, capace di accompagnare chi si trova in difficoltà e di diffondere un messaggio di speranza. «La nostra missione è dare voce a chi non ce l’ha» conclude Merone.