Paradiso

Ladri al Museo San Salvatore per un colpo sicuro

Ignoti hanno scassinato la porta principale e hanno rubato delle piccole pietre preziose incastonate in un ostensorio – Inoltrata una denuncia alla Polizia cantonale – I proprietari e i gestori non escludono che siano saliti in vetta comodamente in funicolare
Valentina Coda
25.10.2022 06:00

I danni e i costi non sono ancora stati quantificati, l’unica certezza è la denuncia contro ignoti sporta dall’Arciconfraternita della Buona Morte e Orazione di Lugano alla Polizia cantonale per un furto avvenuto venerdì scorso al Museo San Salvatore. Un colpo che ha destato non poche perplessità alla Società Funicolare Monte San Salvatore, che ne gestisce l’allestimento, soprattutto per le modalità con cui è stato messo a segno. Gli occhi dei ladri si sono posati unicamente su delle piccole pietre preziose incastonate in un ostensorio. Nessun altro oggetto sacro e di valore è stato toccato, né sono stati rubati soldi. Un furto mirato, si presume. Inoltre, non è da escludere che i visitatori indesiderati siano arrivati in via delle Scuole 7, quindi in vetta al San Salvatore, comodamente in funicolare.

Qualcosa non quadra

I segni che fosse successo qualcosa fuori dall’ordinario la notte oppure il tardo pomeriggio precedente erano già visibili all’entrata del museo. L’allarme è scattato dopo che il custode, recatosi al museo verso le 10 di sabato mattina, si è trovato davanti l’inferriata della porta principale scassinata. All’interno del museo, però, tutto era al proprio posto, salvo per delle piccole pietre preziose che facevano da ornamento a un ostensorio (un arredo sacro utilizzato per esporre ai fedeli l’ostia, ndr). Da lì, il dubbio della Società Funicolare Monte San Salvatore e dell’Arciconfraternita che il furto fosse in realtà preparato nei minimi dettagli e quindi mirato. «Ci è sembrato strano che avessero preso di mira subito e soltanto quelle pietre preziose – rileva il direttore della Funicolare San Salvatore Francesco Markesch –. Non sappiamo ancora il valore della refurtiva, attualmente il danno più ingente è quello all’inferriata. Adesso il museo è chiuso con una catena e durante il mese di novembre procederemo con la riparazione. Abbiamo comunque sporto denuncia contro ignoti». I ladri non hanno avuto alcuna difficoltà ad entrare nel museo perché non è mai stato installato un sistema antifurto e neanche delle telecamere di sorveglianza. Anche perché – aggiungiamo noi – chi si sognerebbe di rubare in un piccolo museo situato a 912 metri sul livello del mare raggiungibile facendo un percorso a piedi di oltre un’ora in mezzo al bosco oppure prendendo la funicolare che pullula di turisti? Ma è proprio quest’ultimo punto che sia i proprietari del museo che i gestori non hanno escluso a priori. I ladri potrebbero essere saliti al museo veramente in funicolare, anche se è difficile affermarlo visto che circa cento/centocinquanta persone sono salite e scese dalla vetta del San Salvatore proprio quel giorno nonostante la pioggia abbattutasi su Lugano. Difficile, altresì, perché la refurtiva era di piccole dimensioni e le telecamere di videosorveglianza installate alle stazioni sia a valle che a monte non sono state utili nelle indagini. In ogni caso, spetterà al Ministero pubblico unire i punti della vicenda. «Abbiamo subito preso visione dei filmati, ma le pietre preziose potevano trovarsi nelle tasche di uno o di più persone che hanno preso la funicolare quel venerdì – rileva Markesch –. Il museo chiude alle 15, il custode finisce il turno alle 15.30 e lascia la struttura, mentre le vetture sono attive fino alle 18.30. Chissà, forse se la sono presa comoda».