Medio Malcantone

L'ago della bilancia pende verso Lema

Preavviso favorevole dei Legislativi di Astano, Novaggio, Bedigliora, Miglieglia e Curio al rapporto aggregativo – Il matrimonio allargato continua a essere visto come «più che necessario» – Emerse alcune perplessità sul collocamento della casa comunale
Nella visione del nuovo Comune è prevista la centralizzazione dei servizi a Novaggio. © CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
28.03.2023 18:25

I preparativi per il matrimonio allargato tra Astano, Novaggio, Miglieglia, Bedigliora e Curio procedono spediti come da programma. L’aggregazione che dovrebbe portare in futuro alla nascita del Comune di Lema continua a essere un passo «più che necessario» e ben visto perlomeno dalle istituzioni locali (la popolazione si esprimerà verso fine anno). Un indicatore importante di questa soddisfazione sono i preavvisi favorevoli dei cinque Legislativi che si sono riuniti in concomitanza ieri sera per l’approvazione del rapporto finale redatto dalla Commissione di studio relativo al progetto aggregativo. Un segnale che quasi la totalità dei presenti – fatta eccezione per qualche contrario e un paio di astenuti che hanno sollevato alcune perplessità – ha deciso di lanciare forte e chiaro. Quello di ieri era un passo sì importante, ma non vincolante per i vari Municipi: il vero scoglio da superare rimane la votazione popolare del prossimo novembre.

Fare gioco di squadra

Partiamo da Novaggio, dove secondo il rapporto commissionale dovrebbero essere centralizzati i servizi (tasto dolente per alcuni cittadini, ci torneremo più avanti). Con quattordici voti favorevoli e un solo contrario il progetto di nuovo Comune, così com’è stato ipotizzato, piace. Piace perché «è una visione che non stravolge nulla ma permette di unire le forze – sottolinea il sindaco Andrea Pozzi e presidente della Commissione di studio –. E rispetto al 2004 (quando c’era stato un primo tentativo di aggregazione, poi fallito, ndr) i tempi sono cambiati, così come i compiti, sempre più complessi, che ricadono sui Comuni». Insomma, fare gioco di squadra per sopperire o addirittura colmare varie lacune, come ad esempio la carenza di persone che si mettono a disposizione a livello politico (alcuni Comuni fanno fatica a trovare sia i consiglieri comunali che i municipali) pare essere la via giusta da prendere per Novaggio. A Miglieglia, invece, tutto tace, ma nel senso positivo. Nella seduta di lunedì sera l’Assemblea comunale all’unanimità ha dato il proprio preavviso favorevole al progetto aggregativo, che è sempre stato considerato «un’assoluta necessità».

È la strada giusta, ma...

Passiamo ora agli altri tre Comuni del Medio Malcantone, dove sì, c’è stata ampia soddisfazione per il rapporto aggregativo, e i preavvisi favorevoli dei Consigli comunali e delle rispettive Assemblee lo dimostrano. Ma dove sono anche emersi alcuni scetticismi. In particolare, il luogo dove verrà ubicata la casa comunale, ovvero Novaggio, ha fatto storcere il naso ad alcuni.

Breve parentesi: se il progetto aggregativo dovesse andare in porto, potrà godere di un importante contributo finanziario da parte del Consiglio di Stato. Il Governo si impegna infatti a sostenere il nuovo Comune di Lema con 7,2 milioni di franchi. Due milioni saranno destinati alla realizzazione della sede comunale del nuovo Comune attraverso l’ampliamento oppure la ristrutturazione dell’attuale casa comunale di Novaggio. Premesse finanziarie a parte, il progetto aggregativo è molto sentito ad Astano. Talmente tanto che se normalmente non è così logico raggiungere il quorum dell’Assemblea comunale alla prima chiamata, ieri sera si sono presentati in 34. E con trentadue voti favorevoli il Legislativo ha dato un segnale forte. Ma la proposta di collocare la sede principale del nuovo Comune a Novaggio non piace a tutti. O meglio, non piace a una persona, ovvero l’unico voto controcorrente. «Avere la casa comunale a Novaggio è un discorso di praticità, oltre che strategico a livello di logistica e mobilità – ci spiega Erica Lepori, membro del Comune di Astano che ha fatto parte della Commissione di studio –. In cento metri ci sono tutti i servizi, oltre a esserci il centro intermodale della Posta. Il rapporto commissionale è un sogno, un disegno di come dovrebbe essere il nuovo Comune e in cui abbiamo coinvolto anche la popolazione».

Stessa situazione anche a Curio, dove sono rimasti (quasi) tutti soddisfatti dalla relazione aggregativa (dieci voti favorevoli, tre contrari e un astenuto), ma sono state sollevate perplessità sia sulla sede principale della casa comunale, sia sulla forza finanziaria qualora dovesse concretizzarsi l’aggregazione (il moltiplicatore si abbasserebbe di 5 punti percentuali per quattro Comuni su cinque, passando dal 100 al 95%). «Decentralizzare i servizi non sempre vuol dire ottimizzarli – rileva il segretario comunale Stefano Schira –. Era già stato un grosso tema affrontato nel 2004, ma non è pratico e sarebbe di difficile gestione». Perplessità anche a Bedigliora sulla casa comunale, ma il progetto aggregativo piace (15 voti favorevoli, 2 contrari e un astenuto).

Elezioni differite se la fusione si farà

I cittadini potranno recarsi alle urne per esprimere il proprio parere sul progetto aggregativo il prossimo novembre. Se la fusione si farà, verrà chiesto al Consiglio di Stato di differire le elezioni previste ad aprile del 2024 nei singoli Comuni. La popolazione sarà quindi chiamata al voto verosimilmente nel 2025 per eleggere il primo Municipio di Lema.

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