L’anziano di domani e i suoi nuovi bisogni
Il tema dell’invecchiamento della popolazione tocca tutti i livelli della società. In particolare, sono le strutture che si occupano di terza e quarta età a essere direttamente coinvolte nel cambiamento che si staglia all’orizzonte, in Svizzera come nel resto dell’Occidente. Quello della presa a carico di pazienti in là con gli anni è dunque un mondo in costante evoluzione. Un’evoluzione che andrà di pari passo con i nuovi bisogni degli anziani nel prossimo futuro. «È innegabile che l’aspettativa di vita si sia allungata, per cui gli anziani di oggi, e soprattutto quelli di domani, non possono certo essere associati alla tradizionale immagine di persone affette da gravi disabilità, incapaci di programmare le proprie giornate e senza particolari aspettative», spiega a questo proposito Stefano Cutunic, dal 2017 direttore del Centro abitativo e di cura Tertianum Parco Maraini di Lugano. «Al contrario, le tante sollecitazioni quotidiane, la voglia di vivere, progettare e guardare al futuro con ottimismo anche in età avanzata, non possono che affrettare risposte adeguate ai nuovi tempi. Sotto questo aspetto Tertianum è in prima fila a immaginare, progettare e dare concretezza a un futuro che, per i nostri cari più avanti negli anni, ha ancora tanto da offrire».
Sette residenze
Un futuro, come visto, che andrà letto con occhi diversi. Una maggiore socialità, ad esempio, magari in strutture dotate di molti servizi alberghieri e infermieristici. Come, appunto, Tertianum. «Facciamo parte di una vasta rete che comprende decine di strutture sparse in tutta la Svizzera, a partire dal Ticino, dove ci sono ben sette residenze fra Sopraceneri e Sottoceneri», prosegue Cutunic. «Il nostro gruppo è specializzato da sempre nell’accoglienza e cura di persone nella loro terza e quarta età, aiutate e assistite da personale altamente qualificato che si avvale anche di puntuali collaborazioni esterne. Questo a servizio esclusivo degli ospiti che, nelle nostre strutture, possono beneficiare di un ventaglio di offerte da prima classe, a partire da un’alimentazione studiata e proposta per venire incontro anche alle eventuali singole esigenze dietetiche. Perché da noi il benessere passa anche dal nutrirsi bene come pure dalle tante attività motorie e ricreative proposte da ogni singola residenza».
La pandemia e la sua coda
La pandemia, che ha gravemente colpito proprio la fascia più fragile della popolazione, non è ancora del tutto sparita. Il COVID, con la sua coda di dolore e solitudine, sta ancora facendo sentire i suoi effetti. «La ripresa è indubbiamente ancora condizionata dalla pandemia, perché non soltanto questa ha reso più fragile l’economia in generale e quella delle famiglie in particolare, ma soprattutto per una maggiore presa di coscienza verso la salute dei propri cari più anziani», sottolinea il direttore. «Il nostro obiettivo, allora, è quello di donare una legittima serenità e un po’ più di ottimismo dopo questi lunghi e non facili mesi. Nonostante il calo drastico dei contagi, ancora oggi il gruppo Tertianum e Parco Maraini in particolare, continua a mantenere sempre alta l’attenzione a beneficio dei propri ospiti e della loro salute».
Molti progetti in cantiere
In generale, il successo di Tertianum è evidente: basti pensare ai progetti appena avviati in Ticino. «Dopo la recente apertura di una struttura a Lugano Cornaredo, Tertianum sta guardando a un nuovo progetto che sorgerà sulle sponde del Ceresio, in Riva Paradiso, il fiore all’occhiello del gruppo a livello nazionale, una vera e propria residenza cinque stelle, caratterizzata da standard molto elevati per tutti coloro che vorranno trascorrere gli anni della loro terza e quarta età in un ambiente esclusivo sotto ogni aspetto. Un progetto davvero ambizioso, che qualificherà e darà ancor più valore a un gruppo da sempre riconosciuto per la sua grande e scrupolosa attenzione verso i nostri cari più avanti negli anni». Da non sottovalutare anche la collaborazione pubblico-privato, un tema piuttosto spinoso in Ticino. «Parco Maraini da tempo collabora con i comuni limitrofi offrendo loro la possibilità, quando non hanno più posto nelle rispettive strutture comunali, di collocare temporaneamente i loro anziani, anche per periodi brevi», conclude Cutunic. «In futuro l’obiettivo è quello di consolidare sempre più questa collaborazione che a oggi si è dimostrata estremamente efficace, soprattutto per la nostra capacità di reagire in tempi brevissimi».