L'area camper al Tassino fa il pieno di entrate e di soldi

Prima di tutto, così chiudiamo il cerchio. Alla fine degli accertamenti effettuati mercoledì pomeriggio sul gruppo di nomadi che stazionava con una quindicina tra camper e roulotte nell’area del Tassino per una sospetta elusione delle regole di sosta, le autorità non hanno riscontrato alcuna irregolarità. Piuttosto, le persone sono state rese attente alle norme di utilizzo che regolano la struttura pubblica e sono state invitate a lasciare l’area. La Città, comunque, continuerà ad effettuare controlli sporadici, a monitorare la situazione e, com’è accaduto in questo caso, segnalare eventuali abusi.
Da 8 a 22 stalli
Controlli di polizia a parte, negli anni l’area camper del Tassino non ha portato solo turisti (e non) sulle rive del Ceresio, ma ha anche fatto confluire cifre di tutto rispetto nelle casse comunali. Basti pensare che solo nel mese di luglio di quest’anno hanno sostato ai piedi del Tassino 579 veicoli per un totale di 14.427 franchi incassati contro i 9.530 franchi del luglio 2024. E da inizio anno? Ben 65.495 franchi (nei primi sette mesi dell’anno scorso 53.236 franchi). Insomma, il posteggio è sempre più gettonato e la carta vincente è stata l’introduzione, ad aprile del 2023, della barriera che ha permesso di regolare l’accesso all’area. Poi, c’è anche un altro fattore che ha reso attrattiva l’area, oltre alla vicinanza con il centro cittadino, ed è l’aumento del numero di stalli. «Da quando è stata inaugurata l’area camper nel 2017, siamo passasti da 8 a 12 – osserva il vicesindaco Roberto Badaracco –. Poi, si è verificato un secondo aumento grazie allo sfruttamento di un fondo vicino che ci ha messo a disposizione altri 10 stalli. In totale, quindi, contiamo 22 posteggi». Un numero più che raddoppiato nel corso degli anni. Così come gli incassi. «È una bella offerta camperistica, l’unica a livello cittadino, ma è anche molto strategica: parliamo di una zona recintata, un po’ discosta e quindi fuori mano, ma allo stesso tempo centralissima da cui ci si può spostare a piedi e raggiungere tutta la città. È un grosso vantaggio», prosegue Badaracco.
Niente contrasti
E qui facciamo un passo indietro e rilanciamo una domanda già circolata tra i corridoi di Palazzo Civico. Perché non ampliare l’offerta visto che si tratta di un’operazione win-win e il primo attore che ne riconosce le potenzialità è proprio la Città? È sostanzialmente quello che chiedeva una mozione (prima firmataria la leghista Lucia Minotti), ovvero la possibilità di stanziare un credito volto a verificare la situazione attuale, capire le necessità e, appunto, potenziare l’offerta, tenuto conto che «le strutture che la Città offre ai camperisti sono estremamente limitate». Per il vicesindaco, questo aumento della capacità di posteggi nell’area «è un passo importante di disponibilità per i camperisti», ma le difficoltà rimangono, come quella di trovare altre aree periferiche adibite a questo scopo, «e soprattutto recintate». «Stiamo parlando di integrare dei servizi che arricchiscano l’offerta generale e turistica, ma senza entrare in contrasto con le altre offerte presenti sul territorio». Il riferimento è alle altre strutture ricettive presenti, come ad esempio i camping di Agno, Cureglia, Caslano, Melano, Taverne, Mezzovico e Rivera. «Bisogna dare qualcosa in più e attualmente l’offerta della Città di Lugano è sì di nicchia, ma restituisce ottimi risultati». Già nelle osservazioni del Municipio al rapporto della Commissione della pianificazione sulla mozione, la Città non riteneva necessario «allo stato attuale» (settembre 2023) destinare un credito per la ricerca di altre aree adibite alla sosta camper nel Comune di Lugano anche perché non voleva offrire un’alternativa alle strutture già presenti nella regione del Luganese.